Omicidio Cerciello Rega, le motivazioni della sentenza: “volontà omicidiaria evidente”
Omicidio Cerciello Rega, sono state rese note le motivazioni della condanna all’ergastolo per i due americani colpevoli
Sono state rese note ieri, venerdì 16 luglio, le motivazioni della sentenza all’ergastolo per i due americani colpevoli dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate il 26 luglio del 2019 da Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth.
I colpevoli erano stati condannati alla pena dell’ergastolo e i giudici della prima Corte d’Assise di Roma, presieduta da Marina Finiti, hanno definito: “allarmante la personalità degli imputati nonostante la loro giovane età: la sconcertante perpretazione di gravi reati posti in essere in un’inquietante escalation di illegalità, l’adesione a modelli comportamentali devianti, l’esaltazione delle droghe e l’ostentazione di armi e denaro quali simboli di affermazione documentati dalle immagini rinvenute sui loro telefonini, evidenziano la indubbia capacità criminale di entrambi”.
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“Entrambi al processo continuano a manifestare – aggiungono i giudici – sostanziale distacco dalle vicende di quella notte e dal loro tragico epilogo, mai manifestano segni concreti di ravvedimento, nessuna rielaborazione in chiave critica di quelle condotte, al contrario fanno di tutto per diminuire le loro obiettive responsabilità’”. I giudici hanno poi sottolineano che “l’atteggiamento degli imputati è sempre volto a sminuire le loro responsabilità. Nessun atteggiamento convinto e convincente di rielaborazione critica di quanto commesso, nessun pentimento. A fronte di tali risultanze non si ravvisano elementi positivamente apprezzabili per riconoscere le circostanze attenuanti generiche“.
Inoltre, si è posta in evidenza la convinzione che i due giovani abbiano agito seguendo un programma ben preciso. La difesa ha parlato di mancanze da parte del militare, che non si sarebbe qualificato, ma i giudici scrivono: “Il vicebrigadiere Cerciello non può più riferire la sua versione, ma il suo corpo martoriato parla per lui e attesta la furia omicida di Elder. La volontà omicidiaria è evidente, anche l’arma, un coltello da combattimento, con lama lunga circa 18 centimetri lo conferma, le ferite riportate dalla vittima escludono che i fendenti possano essere stati inferti a scopo di difesa, tutte le lesioni risultano molto gravi“.
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