Obbligo Pos, scattano i rincari e scoppia la polemica. Confcommercio chiede l’abolizione del costo delle commissioni sulle piccole cifre
Il 30 giugno scorso è entrato in vigore la possibilità del pagamento di acquisti anche per piccole somme tramite dispositivo elettronico, ovvero Pos. Quindi dal 30 giugno si può pagare un caffé al bar anche con la carta di credito, bancomat o ricaricabile. Il commerciante è obbligato ad accettare il pagamento con la carta anche per le piccole somme, pena una multa di 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata.
Se il cliente invece non fa richiesta di pagamento tramite Pos, non scatta la multa, anche se l’esercente dovesse risultarne sprovvisto.
La misura è stata introdotta per ridurre al minimo l’evasione fiscale, ma sta facendo crescere il malcontento tra le categorie di settore, poiché si è registrato un aumento dei prezzi.
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Per i commercianti i rincari derivano dai costi delle transazioni, che vengono così scaricate sul cliente. Ma bisogna stare molto attenti anche alle speculazioni, alle truffe o agli scontrini da capogiro spesso ingiustificati.
Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria, ha dichiarato: «È urgente prevedere la gratuita dei micropagamenti. Tra spese fisse e commissioni il pagamento elettronico diventa in certi casi troppo oneroso». Mencaroni si riferisce in particolare a determinate categorie: «È il caso dei bar, delle mercerie e delle tabacchiere soprattutto per le transizioni di beni e servizi ad aggio e margine fisso».
Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/ec-contanti-pagamento-con-carta-1750490/
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