Naufragio di Crotone, le vittime salgono a 72. Tensione alla Camera ardente per la protesta di alcuni parenti delle vittime
Sale a 72 il bilancio dei morti nel naufragio sulle coste calabresi dello scorso 26 febbraio. Altre due vittime sono state rinvenute proprio oggi dai soccorritori. Si tratta dei corpi di una donna e di una bambina tra i 3 e i 4 anni.
Il corpo della donna, sui 30 anni, è stato recuperato in mare aperto, intorno alle 11.50 di oggi, dalla Guardia Costiera. La camera ardente che accoglie le bare dei migranti morti è stata allestita al Palamilone di Crotone.
Dopo il dolore, però inizia a salire la rabbia. Un gruppo di donne, familiari di vittime afghane, dopo aver assistito alla partenza di quattro salme di pakistani per il rimpatrio, ha iniziato a piangere e a gridare: “Perché gli altri hanno la possibilità di partire e i nostri cari ancora no?”, chiedendo a gran voce il rimpatrio anche delle salme dei propri cari.
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Per calmare la tensione, si è reso necessario l’intervento dei mediatori culturali e dei volontari di alcune associazioni che assistono in questi giorni i familiari delle vittime. Manuelita Scigliano, dell’associazione Sabir, ha dichiarato all’Adnkronos: “Le famiglie sono esasperate. Si attende la comunicazione dell’’ambasciata afghana che dovrebbe dare delle risposte sulla logistica per il rimpatrio. Ma fino a questo momento le famiglie sono all’oscuro di tutto”.
Intanto, in Parlamento sta per iniziare l’intervento del ministro Piantedosi, che riferirà sui fatti avvenuti il 26 febbraio e sulle polemiche sorte in seguito al presunto mancato soccorso da parte delle autorità italiane.
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