Morte Teodosio Losito, in Procura arriva anche Gabriel Garko
Anche Gabriel Garko è stato sentito in Procura come persona informata sui fatti
Dopo Rosalinda Cannavò ieri è stato sentito in Procura anche Gabriel Garko per l’indagine che riguarda la casa di produzione Ares e al suicidio del produttore televisivo Teodosio Losito, avvenuto a gennaio del 2019 a Roma. Infatti dopo le affermazioni dell’attrice siciliana al Grande Fratello Vip è stata aperta un’indagine per istigazione al suicidio.
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Ieri intorno alle 11 di mattina l’attore è stato sentito dal pubblico ministero come persona informata sui fatti. Il giorno prima è toccato a Rosalinda Cannavò essere ascoltata dal sostituto procuratore Carlo Villani. Testimonianza durata oltre due ore.
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Dopo le affermazioni di Rosalinda Cannavò, in arte Adua del Vesco, al reality, era intervenuto anche l’attore Lorenzo Crespi: “La storia di Adua è una storia triste, orrenda, vera, che inizia verso la fine degli anni ’80 inizio anni ’90, coinvolge tutti, trent’anni di Mediaset, fiction, spettacoli, uomini potentissimi, politici”. E poi aveva aggiunto: “Se fossi un giudice – ha aggiunto l’attore – vorrei chiedere una cosa alle creazioni di questo Lucifero. Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Pamela Prati, Valeria Marini e altri… siete sicuri che voi su questa storia non sapete nulla?”
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A settembre scorso, durante il reality Grande Fratello Vip, Adua del Vesco in una conversazione con Massimiliano Morra aveva parlato dell’Ares, la società di produzione di Alberto Tarallo. Si era parlato di una presunta setta che li avrebbe manipolati e avevano commentato la morte di Teodosio Losito: “Tu hai visto cosa è successo? Noi ci siamo rivisti a quell’evento, tu eri in disparte dietro. Io da quel momento sono scappata da loro, di nascosto… Non ero lì quando è successa quella cosa. Quella cosa brutta l’ho scoperta il giorno dopo alle 7 del mattino. Lui mi mandò un messaggio. Io gli volevo bene e so che anche tu ne volevi a lui. Ho subito fatto il suo numero e purtroppo non mi rispondeva, ovviamente. Se rimanevo facevo la sua fine. E’ morto il 9 gennaio… il Natale prima mi accompagnò lui in aeroporto e mi abbracciò fortissimo e mi disse che aveva bisogno di calore umano, non me lo dimenticherò mai. Con quella sua cosa che ha fatto lui ha liberato me, altrimenti non sarei stata qui.”
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