Morte di Navalny, oltre 100 persone arrestate per protesta

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Morte di Navalny, oltre 100 persone arrestate per protesta. Manifestazioni a Mosca e in altre città russe

La morte di Alexei Navalny, avvenuta il 16 febbraio 2024 in circostanze ancora tutte da chiarire, ha scatenato manifestazioni e reazioni contrastanti in Russia e nel mondo.

Ci sono state manifestazioni di commemorazione e protesta in diverse città russe, tra cui Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk e altre. Le autorità hanno messo in guardia contro assembramenti e proteste di massa, e la polizia ha effettuato arresti, con stime che vanno da alcune decine a un centinaio di persone fermate.

Alcuni cittadini hanno depositato fiori vicino alla casa di Navalny o in luoghi di commemorazione, mentre altri hanno partecipato a manifestazioni più aperte, nonostante il rischio di arresti. Le autorità russe hanno limitato l’accesso a informazioni sulle manifestazioni e sugli arresti, oscurando alcuni siti web e piattaforme di social media.

Secondo quanto riportato dall’Adnkronos a “Mosca è stata arrestata una giovane donna, Kristina Ilyina, che protestava da sola con in mano il cartello: “Oggi Aleksei Navalny è morto”. Le autorità russe, riporta la Bbc, hanno messo in guardia dall’organizzare manifestazioni pubbliche nella Capitale”. Le proteste si sono svolte in diverse città, tra cui Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk e Ekaterinburg. I manifestanti chiedono giustizia per la morte di Navalny, che molti ritengono sia stata causata da avvelenamento o da negligenza medica durante la sua detenzione. Chiedono inoltre libertà democratiche e la fine del governo di Putin.

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Leader politici e organizzazioni internazionali hanno espresso condanna per la morte di Navalny e preoccupazione per le restrizioni alla libertà di espressione e di assemblea in Russia. Anche il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha rilasciato una dichiarazione: «La morte di Aleksej Navalnyj nel carcere russo di Kharp rappresenta la peggiore e più ingiusta conclusione di una vicenda umana e politica che ha scosso le coscienze dell’opinione pubblica mondiale. Per le sue idee e per il suo desiderio di libertà Navalnyj è stato condannato a una lunga detenzione in condizioni durissime. Un prezzo iniquo e inaccettabile, che riporta alla memoria i tempi più bui della storia. Tempi che speravamo di non dover più rivivere. Il suo coraggio resterà di richiamo per tutti. Esprimo alla famiglia di Aleksej Navalnyj il cordoglio e la vicinanza della Repubblica italiana».

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