Morte dell’ambasciatore Attanasio, Mattarella: “L’Italia conserva la memoria del sacrificio”

Morte dell'ambasciatore Attanasio, Mattarella L'Italia conserva la memoria del sacrificio

Morte dell’ambasciatore Attanasio, del Carabiniere scelto Iacovacci e dell’autista, Mattarella: “L’Italia conserva la memoria del sacrificio”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato una dichiarazione in occasione del secondo anniversario dell’Uccisione dell’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, del Carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo: «Nel secondo anniversario della tragica uccisione dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del Carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, desidero esprimere sentimenti di partecipe vicinanza al dolore delle loro famiglie. La Repubblica Italiana conserva la memoria del sacrificio loro e di tutti coloro che hanno generosamente dato la vita nel servire le Istituzioni. Nel loro ricordo prosegue l’impegno italiano in Africa per la promozione dei valori di solidarietà e convivenza pacifica tra i popoli».

Molti sono ancora i punti da chiarire, poiché non poche sono le incongruenze sull’agguato che ha condotto i tre alla morte. Per questo sono in corso tre diverse inchieste. La prima è interna alle Nazioni Unite (i tre viaggiavano su un convoglio del WFP), una della giustizia militare congolese e una della Procura di Roma. Quest’ultima ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti di Rocco Leone, vicecapo missione del WFP in RDC, e Mansour Rwagaza Luguru, addetto alla sicurezza WFP per il Nord Kivu.

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Molte le incongruenze tra il racconto di quei momenti e le immagini amatoriali girate sul luogo dell’agguato. Scrive, infatti Il fatto quotidiano: “video amatoriali dell’agguato, circolanti sui social fin da subito, mostrarono una realtà parzialmente diversa da quella che veniva raccontata: nessuna foresta, al massimo erba alta e arbusti, una strada con parecchio transito di pedoni, bici, moto, ma soprattutto una voce che gridava che gli assalitori si stavano cambiando le divise per indossare “quelle dei poliziotti”. Molti altri sono i punti oscuri ancora da chiarire e le numerose incongruenze emerse nel corso delle indagini.

Intanto, oggi, 22 febbraio, si è tenuta la cerimonia commemorativa per Vittorio Iacovacci, presso l’Abbazia di Fossanova alla presenza dei familiari e delle massime autorità Militari e Civili. Al termine della S. Messa le spoglie del carabiniere Iacovacci, medaglia d’oro al valor militare sono state traslate nel monumento funebre a lui dedicato presso il Comune di Sonnino, sua città di origine.

L’Arma dei Carabinieri lo ricorda un un post dedicato: “Vittorio Iacovacci era questo: un ragazzo di 30 anni dal volto pulito, sereno, rassicurante. Fiero di indossare l’uniforme dell’Arma e di fare bene il suo lavoro, anche quando comportava dei pericoli. Come quel terribile 22 febbraio 2021, in Congo, quando il suo coraggio e senso del dovere prevalsero su tutto. È caduto proteggendo in tutti i modi possibili, fino a fargli scudo con il proprio corpo, l’ambasciatore italiano Luca Attanasio. Alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare”.

Fonte immagine: https://twitter.com/MatteoRichetti/status/1628341036782129152/photo/1

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