Mondo della moda in lutto: si è spenta la storica firma del giornalismo Giusi Ferré
Aveva 76 anni
Si è spenta oggi, 15 aprile, una delle storiche firme del giornalismo di Moda, Giusi Ferré. A dare la notizia della sua dipartita “Corriere della Sera”.
La donna, aveva 75 anni ed era autrice di “Io Donna”: tante le sua celebri rubriche tra cui Buccia di banana (diventata anche un libro e un docureality) e Tocco di classe.
A ricordare Giusi Ferré, Elisa Messina, giornalista di iODonna e Corriere Della Sera
Non è facile dire addio a Giusi Ferré. Non è stata solo una delle più grandi, forse la più grande giornalista di moda italiana. Ci ha lasciato a 76 anni, ma ha scritto fino all’ultimo giorno le sue inimitabili rubriche di stile e di costume. Era un‘osservatrice della moda e della società che sapeva poi descrivere con ironia e genialità. Solo Giusi Ferré, poteva, in effetti, inventare una rubrica diventata storica sul magazine Io Donna come “Buccia di Banana”, dedicata agli scivoloni di stile delle celebrità.Inventata in un’epoca dove le celebrities erano icone da ammirare e a cui si perdonava tutto, lei riusciva a dissacrarle gentilmente, dimostrando che l’eleganza e il buon gusto c’entrano nulla con le firme che si indossano. E non a caso Buccia di banana era diventato un libro e un programma tv.Non amava i social, non ne inseguiva la loro popolarità a buon mercato e, fino all’ultimo, ha compilato i suoi articoli usando la macchina da scrivere. Ma non pensate si trattasse di snobismo: Ferré aveva una cultura enorme e uno spirito pop.Curiosa, saltellava con eleganza dalle recensioni delle sfilate di moda ai corsivetti sul mondo della tv. Citava Flaiano ma la divertiva l’idea di intervistare Elettra Lamborghini. Ha vissuto e raccontato gli anni d’oro della moda italiana dall’interno. Ha colto e raccontato la rivoluzione dello stile femminile lanciata da Giorgio Armani meglio e prima di altri. Leggerezza era il suo motto. Ma nell’accezione che ne dava Italo Calvino: “leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, senza macigni sul cuore”.
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