Meta, ancora problemi per l’azienda di Mark Zuckerberg. Meta PCs dell’Arizona rivendica la proprietà del nome “Meta”
Ancora problemi per Mark Zuckerberg e la sua nuova azienda. Questa volta riguardano il marchio Meta. Si è scoperto, infatti, che Meta risulta già registrato e appartiene ad un’azienda dell’Arizona, la Meta PCs, che si occupa di vendita di computer, laptop e software per gamer.
an announcement regarding our new name from our founder @zackshutt pic.twitter.com/I7tofqPa6Z
— META PCs (@METAPCs) October 28, 2021
Secondo quanto dichiarato dal titolare dell’Azienda, Zack Shutt: “Non eravamo al corrente dei piani di Facebook fino alla settimana scorsa e, se ce lo chiederanno, non venderemo il nome per meno di 20 milioni di dollari”. La somma alta deriva dal fatto che gli “investimenti considerevoli” da loro fatti, rischiano di essere totalmente annullati.
Announcing @Meta — the Facebook company’s new name. Meta is helping to build the metaverse, a place where we’ll play and connect in 3D. Welcome to the next chapter of social connection. pic.twitter.com/ywSJPLsCoD
— Meta (@Meta) October 28, 2021
Ma per Zuckerberg la soluzione sarebbe dietro l’angolo. Huffington post riporta il parere di Mark P Mc Kenna, professore di legge dell’Università della California, secondo cui Facebook può aggirare l’ostacolo, perché “negli Stati Uniti, i diritti su un marchio non sono dati dalla sua registrazione, ma dal suo uso”. Oppure si potrebbe registrare Meta in “un Paese piccolo in cui i database non sono consultabili” con data di registrazione precedente a quella di Meta PCs e l’utilizzo di quel documento come strumento per rivendicare i diritti sul nome.
Leggi anche: Facebook cambia nome, “Meta” è la nuova azienda di Mark Zuckerberg
Nelle stesse ore Facebook ha reso noto che non userà più il riconoscimento facciale per le foto e i video sulla sua piattaforma: “Nelle prossime settimane chiuderemo il sistema Face Recognition su Facebook”. La nota pubblicata da meta dice anche: “Continuiamo a ritenere la tecnologia del riconoscimento facciale uno strumento”, ma crescenti sono le preoccupazioni sull’uso. Non essendoci regole chiare: “riteniamo che limitare l’uso del riconoscimento facciale sia appropriato”.
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