Messina Denaro, confidenze e frasi shock contro Falcone e Borsellino
Messina Denaro, frasi shock contro Falcone e Borsellino nella chat con una donna conosciuta in ospedale durante le cure
Questa sera in esclusiva a Non è l’Arena su La7, Massimo Giletti mostrerà il contenuto delle conversazioni tra il boss Matteo Messina Denaro e una donna, con la quale era nato un legame: «Ho incontrato questa donna in una cittadina lungo il mare tra Trapani e Palermo — spiega Massimo Giletti — e dal suo racconto ho capito che tra di loro era nato un rapporto intenso, quello che nasce tra persone che stanno condividendo un dramma e entrano in sintonia. Parlavano di tutto: della vita, della famiglia, della malattia, e ad un certo punto hanno iniziato a vedersi, a darsi degli appuntamenti anche al di là della clinica».
Dalla conversazione tra i due si leggono messaggi – riportati dal Corriere della Sera – che vanno dalle riflessioni personali a quelli che apparentemente sono sfoghi personali, ma che poi detti da Messina Denaro acquistano altre sfumature.
L’uomo si era presentato come un imprenditore separato con tre figli e spesso si lasciava andare a considerazioni personali: «Cara, nella mia vita ho avuto momenti terribili, anche se non si vede. E non parlo del tumore. E quindi so per esperienza che quando si sta male come stai male tu ora, non si deve parlare: perché so che tu non vuoi sentire. Ma pur volendo tacere, per rispettare questo tuo momento, una cosa te la voglio dire: e parlo solo perché ho già vissuto questo tuo momento. Io ho subito un intervento pesante, cinque ore e 40 minuti. Speravo fosse tutto finito, e invece mi hanno dovuto operare di nuovo. Altre sei ore e 30 minuti. Poi la chemio. Che voglio dire? Che dopo tutto questo sono qua. Ci sono ancora. Il tuo percorso è simile al mio. Dobbiamo soffrire ma ce la farai. Scusami, ma io non voglio tue risposte… quando ti sentirai io ci sarò».
Leggi anche: Tensione tra Cina e Usa, abbattuto il pallone-spia cinese
Non mancano messaggi in cui parla di sconforto: «Mi sento abbandonato. Come un randagino con una gamba spezzata in mezzo a una pozzanghera durante questa notte di Natale. Tutto questo per me è lo squallido (si riferisce all’ospedale, ndr), avrei bisogno di affetto. Ma è giusto elemosinare affetto?».
Un sapore diverso hanno quei messaggi inviati, in cui denigra le commemorazioni in ricordo di Falcone e Borsellino: «Io sono qua, bloccato, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta minchia. Porco mondo».
In conclusione della donna dice Giletti: «Era sconvolta, lei aveva conosciuto un altro uomo».
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.