Matilde Brandi: “Ci sono rimasta male perché io credevo nella famiglia”

Dopo la partecipazione al Grande Fratello Vip, la vita privata della conduttrice Matilde Brandi è drasticamente cambiata

Dopo il Grande Fratello Vip, la vita di Matilde Brandi è totalmente cambiata. La ballerina e showgirl ha dovuto dare un taglio netto al passato. A Verissimo con Silvia Toffanin aveva parlato dei ripetuti tradimenti del marito Marco Costantini tra le lacrime e il dolore di un periodo buio della sua vita. Con la conduttrice, Matilde Brandi ha ammesso la sofferenza per la fine della storia d’amore con il padre delle sue figlie gemelle Sofia e Aurora, anche perché l’ultimo tradimento sarebbe avvenuto proprio quando la ballerina e showgirl era ancora dentro la casa del Grande Fratello Vip.

Una volta conclusa la partecipazione al reality del Canale 5, Matilde Brandi ha dovuto subito trovare una nuova casa in cui traslocare. Per il settimanale Di Più, Matilde Brandi ha realizzato un servizio fotografico nella sua nuova casa ossia una villa romana su due piani dove può anche occuparsi e coltivare la sua grande passione per l’arte. In un’intervista rilasciata al settimanale, Matilde Brandi ha raccontato: “Marco e io ci sentiamo spesso ma non ci siamo più visti. Ci sono rimasta male perché io credevo nella famiglia. Ho lottato con tutte le mie forze per tenere unita la nostra famiglia”.

A quanto pare, i due non si sono più visti anche dopo l’uscita dalla casa più chiacchierata d’Italia, ma Matilde Brandi mantiene ottimi rapporti sia con la madre e la sorella dell’ex.

Sul futuro e la possibilità di avere accanto un nuovo compagno, al momento Matilde Brandi ha le idee chiare: “Qualche corteggiatore ce l’ho, ma sono persone con cui mi limito a scambiare messaggi. Nulla di serio. Per ora non ho alcuna relazione. Non è facile per me, dopo 17 anni, buttarmi in una nuova storia. Io ragiono con la testa e il cuore e una persona deve piacermi molto prima che possa cominciare una nuova storia. Però sono pronta ad aprirmi a nuovi incontri”.

 

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