
Ospite a Cartabianca, il conduttore di Non è l’Arena parla del suo stato d’animo: “Sono solo e amareggiato”
Massimo Giletti è stato ospite ieri sera, martedì 15 giugno, a Cartabianca e ha raccontato alla conduttrice Bianca Berlinguer di sentirsi “solo e amareggiato”. Giletti si è sfogato parlando dei colleghi di La7 Lilli Gruber, Giovanni Floris e Corrado Formigli: “Da loro nessuna solidarietà per le minacce ricevute dal mafioso Graviano. Mi sono sentito solo”. Giletti è sotto scorta da un anno in seguito a intimidazioni mafiose.
“La vita cambia, ogni giorno affidi la tua vita ad altre persone – ha spiegato il giornalista – Perché chi si occupa di mafia in Italia deve finire sotto scorta? Questo è il problema. Mi aspettavo qualche segnale dai colleghi che avevo più vicino, ma non mi stupisco di niente. L’amarezza aiuta a migliorarsi. Mi sarei aspettato almeno un messaggio di quelli banali, da Lilli Gruber, da Formigli, da Floris. Solo Myrta Merlino e Mentana mi hanno sostenuto con messaggi affettuosi. Se non lo sentono fanno bene a non farlo, però è un segnale della solitudine in cui tu vivi. Queste cose qua uno non le dimentica. Faccio i nomi perché me lo chiedono continuamente, perché essere ipocriti?.
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Intanto si vocifera di un possibile ritorno in Rai del conduttore di Non è l’Arena. Su questo punto però Massimo Giletti non si è sbilanciato: “Quattro anni è un ciclo importante – ha detto il giornalista – non so quello che farò, ora devo riprendermi. Cairo mi ha dato una libertà pazzesca, certe battaglie non puoi farle in ogni posto. Devi avere un grande editore dietro. Non so se certe battaglie contro le scarcerazioni e su un sistema che non funziona riesci a farle ovunque”.
E poi ha concluso il suo intervento con ironia scambiandosi una battuta con la Berlinguer: “Tranquilla, se rientrassi non andrei di martedì…”.
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