Mandato d’arresto internazionale per Putin, ecco le accuse

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Mandato d’arresto internazionale per Putin, l’Aja lo accusa di crimini di guerra. Trasferiti più di 6.000 giovani tra 4 mesi di età e 17 anni

La Corte penale internazionale dell’Aja ha spiccato un mandato d’arresto internazionale contro Vladimir Putin. L’accusa è per crimini di guerra e nello specifico le accuse sono quelle di aver deportato migliaia di bambini ucraini in Russia.

La stessa accusa e un secondo mandato di cattura sono rivolti a Maria Lvova-Belova, commissaria di Mosca per i diritti dei bambini.

« Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto divista legale», ha commentato la portavoce del Cremlino, Maria Zakharova.

Kiev parla di una decisione «storica»: «Continuiamo la stretta collaborazione con la Cpi nei casi di deportazione forzata di bambini ucraini. Oltre 40 volumi di fascicoli, più di 1000 pagine di prove già condivise con la Corte», ha dichiarato su Twitter il procuratore generale dell’Ucraina, Andrij Kostin.

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La Corte dell’Aja, dunque, accusa Mosca di aver commesso «un numero considerevole di crimini di guerra in quattro regioni ucraine nelle prime settimane dopo l’invasione russa» e specificano come «le situazioni esaminate riguardanti il trasferimento e la deportazione di bambini, rispettivamente all’interno dell’Ucraina e nella Federazione Russa, violano il diritto umanitario internazionale e costituiscono un crimine di guerra».

Secondo quanto emerso dalle indagini, «Il sistematico programma della Russia per la rieducazione e l’adozione dei minori ucraini» «tra febbraio 2022 fino a gennaio 2023 sono stati trasferiti più di 6.000 giovani di età compresa fra 4 mesi di età e 17 anni».

Sono state individuate «43 strutture di detenzione e rieducazione, di cui 12 attorno al mar Nero, 7 nella Crimea occupata, 10 attorno alle città di Mosca, Kazan ed Ekaterinburg, mentre gli altri nelle regioni dell’estremo oriente russo, di cui 2 in Siberia».

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