Lotta al Covid: entro l’estate il farmaco contro il virus. Mantovani: “Sogniamo di avere una pillola”

Le parole di Alberto Mantovani direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e professore emerito della Humanitas University

La lotta la Covid – 19, continua: se da un lato sono finalmente arrivati i vaccini con problemi di forniture e di somministrazione dall’altro si tenta anche di trovare una cura che possa inibire il virus.

L’Aifa, l’agenzia del Farmaco italiano ha da settimane autorizzato (cosa che l’Ema non ha ancora fatto) l’utilizzo, in via sperimentale, degli anticorpi monoclonali come possibile cura.

Lo scopo è quello di avere una cura entro l’anno: tante al momento sono le strade percorribili come ha spiegato a “Corriere Della Sera”, Alberto Mantovani immunologo, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e professore emerito della Humanitas University.

Ci sono stati purtroppo diversi insuccessi: per esempio vecchi antivirali, ivermectina, colchicina, la combinazione azitromicina-idrossiclorochina non hanno retto alle verifiche di sperimentazioni rigorose sebbene avessero dato speranze in studi osservazionali limitati a poche decine o centinaia di soggetti.

E poi: “In realtà – prosegue – non è strano perché questi studi possono avere valore se generano ipotesi, ma le ipotesi però vanno poi verificate in studi prospettici rigorosi, altrimenti si rischia di dare tossicità ai pazienti. Serve cautela, ancora di più se queste sperimentazioni non vengono pubblicate da riviste scientifiche accreditate. Un altro caso paradigmatico è stato quelle del siero iperimmune sul quale il National Health Institute americano ha sospeso la sperimentazione nei pazienti ambulatoriali per mancanza di efficacia”.

Leggi anche: Decreto Covid: cosa cambia, niente zone gialle fino al 30 aprile

Infine proprio sugli anticorpi spiega:

Aspettiamo i risultati di sperimentazioni rigorose in proposito. Per gli anticorpi monoclonali la situazione è in divenire, ma le combinazioni di monoclonali sono già più di una promessa. Il sogno che tutti abbiamo è di disporre di una pillola come quelle per il virus Hiv, che riesca a tenere sotto controllo l’infezione, e ci sono composti in fase 2 di sperimentazione che ci danno motivi di speranza in questo senso. Se le cose andranno bene, per la fine dell’anno forse potremo avere un armamentario di strumenti studiati in protocolli seri fra i quali scegliere in base sia al paziente sia alla fase dell’infezione.

Lascia un commento

Instagram Feed

error: Il contenuto è protetto