L’Aquila, a 15 anni dal sisma le parole di Mattarella e Meloni

L'Aquila, a 15 anni dal sisma le parole di Mattarella e Meloni

L’Aquila, a 15 anni dal sisma le parole di Mattarella e Meloni. Ieri una fiaccolata per ricordare le 309 vittime

Quindici anni dopo il terribile sisma che sconvolse L’Aquila e il suo circondario, la città porta ancora i segni del dolore. Era la notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 quando una scossa di magnitudo 6.3 devastò il capoluogo abruzzese, causando 309 vittime, oltre 700 feriti e migliaia di sfollati.

Le immagini di quei giorni sono ancora impresse nella memoria collettiva: il centro storico ridotto a un cumulo di macerie, i palazzi crollati, la disperazione sui volti delle persone. Ma L’Aquila, con tenacia e coraggio, ha saputo reagire e rinascere.

Nel corso di questi anni, la città è stata oggetto di un’imponente opera di ricostruzione. Sono stati ricostruiti i quartieri, i monumenti, le chiese, con l’obiettivo di preservare la memoria storica e l’identità del luogo. Un lavoro svolto con attenzione e cura, utilizzando tecniche antisismiche innovative e materiali di pregio.

Ma la ricostruzione non è stata solo fisica. L’Aquila ha dovuto fare i conti con i traumi psicologici del sisma, con il dolore per le vite spezzate e il senso di smarrimento di chi aveva perso tutto. Un lungo percorso di rinascita che ha visto la comunità aquilana unirsi e stringersi forte, mostrando una straordinaria forza d’animo.

Ieri sera, 5 aprile, la città si è fermata per commemorare le vittime e per riflettere sulla tragedia. Una fiaccolata, a cui hanno partecipato più di mille cittadini, è stata l’occasione per ribadire l’impegno a costruire un futuro migliore e per trasmettere alle nuove generazioni la memoria di un evento che ha segnato per sempre la storia della città.

Questa mattina, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il Sisma con un lungo messaggio:

«Il terremoto di quindici anni or sono, nella notte tra il 5 il 6 aprile, sconvolse L’Aquila e il territorio circostante, strappando alla vita più di 300 persone. La distruzione si abbatté sul centro storico, sulla periferia, sui borghi vicini, lasciando tutta la Comunità nazionale attonita e sconvolta. Il Paese seppe reagire, mobilitando tutte le proprie energie, mentre gli abitanti dell’area colpita dal sisma trovarono la forza per iniziare a ricostruire le case, i luoghi di lavoro, le scuole, per recuperare – per quanto possibile – le bellezze artistiche. Il percorso di rinascita di quella terra è divenuto un traguardo e un patrimonio civico comune. La piena ricostruzione della Città e dei borghi è un dovere e un impegno da proseguire. Per ogni componente sociale, anzitutto per le Istituzioni. Così come tale è l’opera di riconnessione del tessuto sociale. È una sfida che riguarda l’Abruzzo, le sue aree interne e, allo stesso tempo, costituisce un passaggio per innovare e offrire alle nuove generazioni la possibilità di realizzare i loro progetti nella sicurezza di un ambiente che sappia fare dei territori feriti, o a rischio per l’imprevedibilità della natura, luoghi di nuove opportunità. La memoria di eventi così tragici deve dunque diventare per tutto il Paese ammonimento e impegno, per non trascurare mai il valore della vita umana e l’integrità delle Comunità».

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Anche la premier Giorgia Meloni ha ricordato il sisma con un post sui social:

“Oggi l’Italia rende omaggio alle 309 vittime del terremoto del 6 aprile 2009 e si stringe alla comunità aquilana e abruzzese, a chi quella notte ha perduto gli affetti più cari e a tutti coloro che, con tenacia e determinazione, hanno contribuito alla rinascita della città. L’Aquila è un modello, per la risposta che lo Stato ha dato fin dalla gestione dell’emergenza, passando per la ricostruzione fino alla rigenerazione degli ultimi anni, di cui si stanno vedendo i primi effetti. Rivolgo un pensiero ai tanti che, a vario titolo e nelle diverse fasi, hanno fornito il loro contributo: gli italiani che mostrarono grande solidarietà e vicinanza; i volontari che si mobilitarono nei giorni e nei mesi successivi; le donne e gli uomini, delle Istituzioni e non, che con abnegazione e impegno hanno contribuito a portare avanti una ricostruzione che è diventata un esempio. Il Governo è impegnato per dare sempre maggiori certezze all’Aquila e ai Comuni che sono stati colpiti dal terremoto del 2009. Con la nostra prima legge di bilancio abbiamo stanziato, con visione pluriennale e come non era mai accaduto, le risorse necessarie per gli Enti locali. Abbiamo, inoltre, semplificato la normativa per la ricostruzione pubblica e sbloccato i fondi per completare la ricostruzione delle scuole e reperito quelli per concludere il Teatro Comunale dell’Aquila. Un impegno, il nostro, che continueremo a portare avanti con grande attenzione per la città e le aree interne, territorio forte e orgoglioso che ha mostrato grande dignità nei momenti più difficili. Un abbraccio alle comunità che, ieri sera, si sono ritrovate nel lutto collettivo della fiaccolata e hanno rinnovato il rito della memoria. La rinascita dell’Aquila è la rinascita di un pezzo di noi stessi. Quindici anni fa siamo stati feriti ma abbiamo saputo rialzarci e tornare più forti”.

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