“La Grande Staffetta”: il documentario su Alex Zanardi e sul suo ultimo progetto
In prima visione il 3 settembre
L’ultimo progetto di Alex Zanardi, prima del drammatico incidente che gli ha anche impedito di essere impegnato, in queste settimane, con le Paralimpiadi di Tokyo, si chiama “La Grande Staffetta”.
Il documentario, in onda il 3 settembre su su Sky Documentaries (canali 122 e 402) e in streaming su NOW, raccontata il percorso da lui stesso ideato per unire tutta l’Italia, portando con sé la voglia di condividere, il senso di comunità e il sistema di autentico altruismo che lega ancora oggi i partecipanti.
“La Grande Staffetta” è dedicato a Zanardi che ha realizzato e ideato l’impresa sportiva con Obiettivo 3, l’associazione da lui creata che aiuta e recluta atleti paralimpici.
Nel giugno del 2020 sono riusciti a mettere insieme 51 ragazzi pronti ad attraversare l’Italia dall’estremo Nord all’estremo Sud. Un percorso che in totale ha toccato venti regioni Italiane con l’obiettivo di arrivare, portando il testimone di mano in mano, a Santa Maria di Leuca. Padrino di questa staffetta unica è Alex Zanardi, ex pilota e atleta paralimpico, grande motivatore che è riuscito con la sua incredibile forza d’animo a mettere insieme questa iniziativa.
È proprio in una delle giornate della staffetta, nei pressi di Pienza, che avvenne il tragico incidente che da allora lo tiene in un letto d’ospedale.
La sua partecipazione viene ricordata in questo documentario con grande affetto e stima da parte dei suoi compagni di staffetta, da parte degli amici, dei cari e dei suoi “protetti”.
Alle riprese lungo la strada, si aggiungono le commosse testimonianze degli altri partecipanti, e dei “suoi atleti”, persone che grazie a lui, al suo esempio, alla sua forza d’animo, sono riusciti a superare i propri limiti e a intraprendere la carriera atletica.
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Dopo l’incidente, gli altri atleti hanno infatti deciso di portare comunque a termine la staffetta in suo onore. A mettersi in gioco tra più forti atleti paralimpici, per dimostrare ad Alex di aver appreso il suo primo insegnamento: mai mollare.
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