Kobe Bryant, la moglie Vanessa esentata dalla valutazione psichiatrica

La proposta era stata avanzata nella causa intentata dalla vedova contro la contea di Los Angeles 

Vanessa Bryant non verrà sottoposta a valutazione psichiatrica. La vedova della stella NBA, Kobe Bryant, morto in un incidente a gennaio 2020 ha intrapreso una causa legale contro la contea di Los Angeles.

Durante una delle udienze del processo era stato chiesto che la donna venisse sottoposta a una valutazione visto l’alta componente emotiva.

Vanessa Bryant, non solo perse il marito Kobe ma anche la figlia 13enne Gianna Maria. La donna ha anche raccontato di aver scoperto solo ore dopo l’incidente della dipartita dei due.

La Bryant, così mesi dopo, ha avanzato la causa, dopo la diffusione, illegale, delle foto dell’incidente e dei cadaveri dilaniati.

Le immagini erano state condivise e diffuse dai vigili del fuoco della contea e dai dipendenti del dipartimento dello sceriffo.

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La causa è iniziata a settembre 2020: la donna chiede un risarcimento (non è stata resa nota la cifra) rivendicando il mancato rispetto dei diritti civili, negligenza, disagio emotivo e violazione della privacy.

Dalla contea avevano chiesto di sottoporre Vanessa Bryant a controlli psicologici. Una tortura e una ulteriore sofferenza che è stata negata dal giudice Charles F. Eick.

Sarebbe infatti, è stato detto, “intempestiva”.

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