Israele all’Onu: “Il regime islamico di oggi non è diverso dal terzo reich”

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Israele all’Onu: “Il regime islamico di oggi non è diverso dal terzo reich”. Biden cerca di stemperare gli animi e invoca la moderazione

Terminato il gabinetto di sicurezza, arriva la dichiarazione di Israele, secondo cui non passerà inosservata la rappresaglia dell’Iran. Tuttavia, Biden frena Netanyahu, dicendogli che gli Usa non sosterranno una risposta israeliana all’attacco iraniano: “Netanyahu sa bene che il presidente Biden non cerca un conflitto con l’Iran, che il presidente non vuole che le tensioni salgano ulteriormente e che il presidente sta facendo di tutto, e lo sta facendo dal 7 ottobre, per evitare che questa divenga una guerra regionale più ampia”, ha confermato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby in un’intervista a Fox News.

Dopo la riunione, Israele è intervenuto all’Onu attraverso Gilad Erdan, rappresentante di Israele, dichiarando che ”Il regime islamico di oggi non è diverso dal terzo reich e l’Ayatollah non è diverso da Adolf Hitler. Dobbiamo condannare con fermezza l’Iran, e infliggergli delle sanzioni: va fermato ora non per il bene di Israele, non per quello della Regione ma per il mondo intero’.

‘Poi ha aggiunto che ”il mondo deve schierarsi contro l”Iran, dobbiamo batterci e la sola opzione possibile è utilizzare tutti i mezzi che abbiamo perché paghino per questi crimini e reati orribili il giusto prezzo”. ”L’Iran viola da anni la Carta dell’Onu è il primo sponsor del terrorismo e oggi ha gettato la maschera”, ha concluso Erdan.

Dopo le dichiarazioni di Israele, sono giunte anche quelle dell’Iran, secondo cui ‘Israele deve rispondere delle sue azioni, dei crimini e delle atrocità commesse. Il Consiglio di sicurezza deve agire tempestivamente. Qui non c’é nessuna guerra per procura e noi non vogliamo un’escalation del conflitto“, ha detto Amir-Saeid Iravani, rappresentante dell’Iran durante il suo intervento nella riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

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Si è trattato di autodifesa come sancito della carta dell’Onu e riconosciuto anche dal diritto internazionale”, ha sottolineato Iravani. ”Questa azione è stata necessaria, moderata, proporzionale, con soli bersagli militari e portata avanti attentamente per minimizzare il potenziale di escalation e per evitare di nuocere ai civili”.

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