Il giallo di Gravina: oggi l’udienza di convalida del fermo di Giuseppe Lacarpia
Un omicidio efferato quello di Maria Arcangela Turturo uccisa dal marito Giuseppe Lacarpia, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione
Giuseppe Lacarpia è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione per aver ucciso la moglie, Maria Arcangela Turturo, 60 anni, simulando una sorta di incidente prima, per poi ucciderla rompendole le costole e strangolandola. Oggi, mercoledì 9 ottobre 2024, per lui l’udienza di convalida del fermo davanti alla gip Isabella Valeria Valenzi.
Quello di Turturo è un delitto annunciato. Anni di violenze domestiche subite dalla donna. In ospedale, le ultime parole della vittima, confermano l’accusa: «Mi voleva uccidere».
L’uomo quella sera non avrebbe dovuto guidare, viste le sue patologie neurologiche, invece lo fece, per porre in atto il suo piano diabolico. Prima ha simulato l’incidente schiantandosi contro un muro e dando l’auto con la moglie nell’abitacolo intrappolata alle fiamme. Poi, quando la donna è riuscita a liberarsi e a fuggire, lui l’ha inseguita e gettata a terra le ha rotto le costole poi l’ha strangolata.
Una tragedia annunciata
Turturo, per anni vittima di aggressioni fisiche da parte del marito, è finita più volte in ospedale a causa delle percosse. In un episodio molto grave, uno dei figli la difese e fu accoltellato dal padre. Questo precedente, che costò a Lacarpia un periodo in carcere.
La donna aveva cercato di allontanarsi rifugiandosi dalle figlie per alcuni periodi ma poi era sempre tornata dal marito, legata da un forte senso di responsabilità.