“Guerra del Gas”, perché Putin vuol essere pagato in rubli

Guerra del Gas, perché Putin vuol essere pagato in rubli

“Guerra del Gas”, perché Putin vuol essere pagato in rubli? Il motivo è esclusivamente economico, ma l’Europa non ci sta

Lo scorso giovedì Vladimir Putin ha firmato un decreto in cui stabilisce che il pagamento della fornitura del gas da parte dei paesi considerati “ostili” (compresa l’Italia) dovrà essere effettuato esclusivamente in rubli e non in altra valuta (euro o dollaro). Inoltre, il pagamento dovrà essere effettuato solo presso la Gazprombank, salvata dalle sanzioni europee e americane ma colpita dalla Gran Bretagna. I Paesi “ostili” alla Russia sono, dunque, obbligati ad aprire due conti uno di in valuta straniera e l’altro in rubli. In caso non si accettino le condizioni imposte, Mosca ha dichiarato che sarà interrotta la forniture di gas.

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Putin ha accompagnato la firma del nuovo decreto con delle dichiarazioni: «Nessuno ci vende niente gratis, e neanche noi non faremo la carità, perciò i contratti esistenti saranno terminati», ha detto Putin. Poi ha aggiunto: «Se tali pagamenti non saranno effettuati, lo considereremo un’inadempienza da parte degli acquirenti, con tutte le conseguenze che ne derivano».

Alla base della scelta di Putin c’è il tentativo di aggirare le sanzioni che l’Europa ha imposto alla Russia. Così, il pagamento del gas avverrebbe direttamente con la banca centrale russa e rafforzerebbe il rublo. L’Europa ha già respinto la mossa di Putin e si prepara a un eventuale stop alle forniture di gas, che tuttavia potrebbe portare gravi conseguenza per Mosca, che dalla vendita ottiene circa 350 milioni di dollari al giorno di incassi.

Fonte immagine: <a href=’https://it.freepik.com/foto/acqua’>Acqua foto creata da evening_tao – it.freepik.com</a>
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