Giovanni Brusca, il boss ormai libero resta “socialmente pericoloso”

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Giovanni Brusca, il boss ormai libero resta “socialmente pericoloso”. Questa la valutazione presa dal tribunale di Palermo

Il questore di Palermo Leopoldo Laricchia ha depositato una valutazione sul boss Giovanni Brusca, poi accolta dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, secondo cui il boss di San Giuseppe Jato resta “socialmente pericoloso”.

Per questo motivo i giudici hanno stabilito che per Giovanni Brusca, tornato in libertà da circa un anno, debba essere riattivata la sorveglianza speciale. Per lui, resta attiva la scorta nella località segreta dove vive dopo la scarcerazione, ma con tutte le restrizioni previste dalla misura della sorveglianza speciale.

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La scarcerazione di Brusca, fedelissimo di Totò Riina e responsabile della Strage di Capaci e dello strangolamento e scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo, desto malcontento soprattutto tra i familiari delle vittime. Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, alla notizia della scarcerazione disse:  “Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso”.

Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, il caposcorta di Falcone, si era detta “indignata, sono veramente indignata. Lo Stato ci rema contro. Noi dopo 29 anni non conosciamo ancora la verità sulle stragi e Giovanni Brusca, l’uomo che ha distrutto la mia famiglia, è libero. Sa qual è la verità? Che questo Stato ci rema contro. Io adesso cosa racconterò al mio nipotino? Che l’uomo che ha ucciso il nonno gira liberamente?”.

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