Cellino, sequestro da 59 milioni. Ora preoccupa il Brescia

La situazione mette in allarme il club di serie B

Guai grossi per Massmo Cellino, patron del Brescia Calcio a cui sono stati sequestrati, per ordine della Procura, 59 milioni di euro.

Una cifra pari a 55 milioni più la villa di Padenghe sul Garda. Risultato del patrimonio di Eleonora Immobiliare, società che controlla la controllante del Brescia Calcio e che a sua volta fa parte di un trust inglese.

A carico di queste indagini per frode fiscale. Indagini che vanno avanti da febbraio dello scorso anno quando la Procura aveva aveva anche chiesto l’arresto, poi respinto.

Era stata però proposta dalla Cassazione il sequestro dei beni, confermato anche da una nuova indagine condotta dal Tribunale del Riesame.

Brescia, le parole di Cellino

Cellino ha spiegato: “È una faccenda indescrivibile e dai giocatori voglio solidarietà. Mi trovo in imbarazzo, sono mortificato. Proprio un bel regalo di compleanno  (domani compie 66 anni, ndr). Stavo partendo per raggiungere la mia famiglia, ma ho annullato tutto. Parliamo di una cartella esattoriale del 2011, che non mi è stata notificata perché ero residente inglese. Una cartella pagata e conciliata con l’Ufficio delle Entrate e con il chiarimento per ritardata presentazione della documentazione. Le tasse vanno pagate. Se le pagassero tutti come le pago io, l’Italia sarebbe un posto migliore. Non sono un disonesto. Non ho 200 milioni di debito fiscale come altre società”.

Ora c’è preoccupazione per il Brescia calcio: quali saranno le conseguenze per il club? Non ci sono certezze ma il club si trova in una scomoda posizione.

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