Garlasco, “l’impronta 33” potrebbe esserci ancora

Poggi

Si era pensato che l’impronta fosse andata distrutta

Ogni giorno emergono dettagli, retroscena e nuove indiscrezioni sul caso di Garlasco e dell’omicidio di Chiara Poggi. Secondo le ultime, la Procura di Pavia sarebbe speranzosa e fiduciosa di riuscire a recuperare l’impronta 33. Per un lungo periodo, infatti, la prova sembrava andata perduta.

Oggi, 27 maggio, Repubblica, riporta un verbale di settembre 2007: «si dà atto che la conservazione dei reperti è buona e non sono quindi suscettibili a degradazione naturale – i tecnici così concordarono  sulla non rinunciabile distruzione del campione, ovvero la conservazione di quota parte del substrato merceologico».

La prova potrebbe esserci ancora e se venisse trovate potrebbe essere sottoposta a nuovi test ed esami per capire se vi sia rimasto o meno materiale biologico di Chiara Poggi.

Durante le indagini di oltre 10 anni fa, la prova dell’impronta diede esito negativo e venne scartata, oggi con nuovi strumenti le cose potrebbero cambiare.

Se però l’impronta non venisse trovate, secondo Repubblica, cambierebbe tutto e ci sarebbe un’altra pista da seguire. Si andrebbe a recuperare tutta la documentazione che riguarda gli esami fatti all’epoca.

Intanto, si aspetta l’esito dell’incidente probatorio in programma il 17 giugno a Milano: si dovrebbe capire di chi sono i profili genetici estrapolati dalle unghie della Poggi.

 

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