Frontex sul naufragio di Cutro: “segnalammo il pericolo, toccava all’Italia intervenire”

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Frontex sul naufragio di Cutro: “segnalammo il pericolo, toccava all’Italia intervenire”. Queste le parole del direttore di Frontex all’UE

Il direttore esecutivo di Frontex, Hans Leijtens, in audizione al Parlamento europeo, ha ribadito che la responsabilità del naufragio di Cutro, in cui sono morte 88 persone, è dell’Italia. Ha detto il direttore: “La decisione se fare intervenire la Guardia di Finanza o istituire un’operazione Sar spettava a loro”.

Inoltre, riporta Il Fatto Quotidiano, che “le immagini” condivise “in tempo reale con il Centro di coordinamento” mostravano “un’imbarcazione che in quel momento non era in pericolo ma che sollevava interrogativi” e “tutto il resto era una decisione che spettava all’Italia”.

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Il direttore Leijtens ha poi spiegato che Frontex “lancia il may-day e fa in modo che ognuno sia informato di quello che avviene in mare”. Dunque, il compito dell’agenzia europea per la sicurezza dei confini riguarda “le operazioni congiunte” per “cooperare con i Paesi sul campo, in mare aperto, e dare un contributo tangibile a ciò che è necessario fare per salvare vite”, e “la sorveglianza aerea multifunzionale che dispieghiamo attorno a Grecia, Italia e nel sud del Mediterraneo” allo scopo di “fornire in tempo reale informazioni ai Paesi membri”.

Nel caso specifico di Cutro, Frontex ha “assolto al compito di segnalazione alle autorità italiane”, il resto dipendeva esclusivamente dalle autorità italiane. Nelle foto termiche inviate all’Italia, era evidente la presenza di molte persone a bordo e anche se l’imbarcazione sembrava essere in buono stato di galleggiabilità, tuttavia si segnalava il fatto che non ci fossero strumenti di salvataggio.

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