Francesco: “preghiamo per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”

Francesco preghiamo per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra

Francesco nell’udienza generale del mercoledì: “preghiamo per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”

Nel corso dell’udienza generale del mercoledì di oggi, 13 marzo, giorno in cui ricorre l’undicesimo anniversario del suo pontificato, il Pontefice è tornato a parlare di pace, invitando a pregare per chi vive la guerra in prima persona: “Tutti invito a proseguire con impegno nell’itinerario quaresimale, pronti a compiere gesti di cristiana solidarietà ovunque la Provvidenza vi chiama ad operare. E, per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”, ha detto Papa Francesco a termine della sua catechesi.

Poi ha raccontato ai presenti di aver ricevuto un dono speciale: “E, per favore, perseveriamo nella fervida preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra. Oggi mi hanno portato un rosario e un Vangelo di un giovane soldato morto al fronte: lui pregava con questo. Tanti giovani, tanti giovani vanno a morire!”

Ancora influenzato, Papa Francesco ha ceduto la lettura della catechesi, ma questo non ha limitato di ribadire la sua volontà di richiamare i popoli alla pace, di pregare per la “martoriata Ucraina” e auspicare il cessate il fuoco in Medio Oriente. Nei giorni scorsi il Santo Padre si è ritrovato al centro delle polemiche dopo alcune dichiarazioni rilasciate, e a quanto pare fraintese, nel corso di una intervista rilasciata alla tv Svizzera e ancora non andata in onda.

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Ieri, il cardinale Parolin è nuovamente intervenuto sulla vicenda: «La Santa Sede è preoccupata per il rischio di un allargamento della guerra. L’innalzamento del livello del conflitto, l’esplodere di nuovi scontri armati, la corsa al riarmo sono segnali drammatici e inquietanti in questo senso. L’allargamento della guerra significa nuove sofferenze, nuovi lutti, nuove vittime, nuove distruzioni, che si aggiungono a quelli che il popolo ucraino, soprattutto bambini, donne, anziani e civili, vive nella propria carne, pagando il prezzo troppo caro di questa guerra ingiusta».

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