Eredità Agnelli: le ultime novità sulle indagini della Procura dopo l’esposto di Margherita contro i tre figli
La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per dichiarazione fraudolenta a seguito di dubbi sulla autenticità di alcune firme di Marella Caracciolo su documenti testamentari a seguito della morte di Gianni Agnelli. La figlia Margherita ha aperto una battaglia legale con i figli di primo letto proprio sulle presunte irregolarità sulla successione. Margherita Agnelli, unica figlia di Gianni, ha contestato la validità degli accordi del 2004 con cui rinunciava all’eredità paterna in cambio di 1,3 miliardi di euro.
In particolare, risultano indagati, oltre a John Elkann, Gianluca Ferrero (commercialista degli Agnelli) e il notaio svizzero Urs Robert von Grünigen. Secondo la denuncia di Margherita Agnelli, sotto la lente degli investigatori dovrebbero rientrare 13 tele milionarie «sparite» dall’asse ereditario.
Tuttavia, l’inchiesta ora vuole ricostruire «l’effettiva destinazione delle disponibilità finanziarie emerse dall’attività di discovery (..) non rendicontate nella massa ereditaria ed emergenti anche dalle dichiarazioni fiscali presentate da John Elkann Philip». Oltre a, naturalmente, «l’individuazione degli effettivi beneficiari di tali disponibilità, con conseguenti ipotesi evasive ulteriori».
Dopo le perquisizioni nelle dimore degli Elkann e dei collaboratori, una ventina totali, sono stati sequestrati documenti cartacei e telematici, con conseguente copia forense di telefoni cellulari (escluso quello di Elkann), hard disk e device.
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Nessuna delle opere d’arte trovate a Villa Frescot e in un caveau è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza, ma tutto è stato inventariato e toccherà ad un esperto che si occupa di tutela dei beni culturali a farne una valutazione nell’ambito della ricostruzione del patrimonio che Marella avrebbe ereditato alla morte dell’Avvocato Agnelli.
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