Condanne alle donne, Cirielli: “togliere patria potestà a madri condannate”

Condanne alle donne, Cirielli togliere patria potestà a madri condannate

Condanne alle donne, Cirielli: “togliere patria potestà a madri condannate”. La proposta di legge è stata bloccata dal Pd

Farà sicuramente discutere la dichiarazione del viceministro agli Esteri ed esponente di Fdi Edmondo Cirielli all’Adnkronos: “Ingiusto lasciare la patria potestà a madri degeneri che commettono reati così gravi da essere condotte in carcere”.

La proposta di legge è stata bloccata dal Pd, dopo gli emendamenti presentati dal centrodestra e approvati in Commissione, in cui si prevedeva il carcere per le madri in caso di recidiva e si cancellava il differimento della pena per le donne incinte o con un figlio che abbia meno di un anno.

 “Ho sempre pensato fosse ingiusto tenere i bambini in carcere – afferma Cirielli all’Adnkronos – ma considero ancora più ingiusto lasciare la patria potestà a madri degeneri che commettono reati così gravi da essere condotte in carcere. È legittimo lasciare la patria potestà a una donna che ha commesso un omicidio? Il caso Bibbiano ci ricorda che per molto meno sono stati tolti figli alle madri”.

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“E inoltre – continua Cirielli – chiedo: come mai il Pd, che ha governato per tanti anni, non ha cambiato le norme quando era al governo e vuole farlo adesso dall’opposizione?”. Secondo il viceministro di Fratelli d’Italia, “se una persona viene condannata con sentenza passata in giudicato per un reato così grave per cui deve andare in carcere, cosa che in Italia non è così facile, in quel caso deve essere automatica la perdita della patria potestà e quindi il bambino non deve andare in carcere con la mamma”.

“Noi avevamo previsto la custodia attenuata con case famiglia di fronte o all’interno del carcere, per consentire alla mamma di uscire da un momento di ristrettezza. Questo era previsto nell’ipotesi di custodia cautelare”, conclude Cirielli.

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