L’artista si è raccontato
Cesare Cremonini, cantante ormai affermato del panorama italiano, giovedì esce con un duetto virtuale con Lucio Dalla, in Stella di Mare.
Per la prima volta è stato infatti concesso l’uso della voce di Dalla e l’artista ne ha parlato a Corriere della Sera.
«Qui (riferito a Stella di mare) invece racconta l’amore, i rapporti quotidiani, l’intimità della camera da letto. Lui disse che voleva passare dalla canzone di protesta a quella di proposta. Andava contro l’atteggiamento, ancora oggi vivo in molti che non sono altro che canzonettari, del voler dimostrare una credibilità artistica attraverso l’attenzione alla politica».
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E sul suo rapporto con il successo, iniziato con i Lunapop, spiega: «Vedo tanti colleghi che si raccontano con un documentario. Io avrei qualche difficoltà. Se guardo i filmati e le registrazioni del mio archivio vedo molta vita fino ai 22 anni. Poi mi chiudo in uno studio di registrazione per 12 anni ed è solo lavoro per costruire una carriera in prospettiva. Sento tanta plastica intorno e sto riscoprendo Kurt Cobain e i Nirvana. Ma se lui nel biglietto di addio scrisse “è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”, io dico che è meglio morire lentamente. Se mi chiedi quanti anni ho non ho risposta e questo mi ha aiutato a misurarmi con Lucio».
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