Caso Pipitone, emergono nuovi dettagli sulla scomparsa di Denise nel corso dello speciale di Ore 14, condotto ieri da Milo infante su Rai2
L’attenzione sulla scomparsa di Denise Pipitone non è mai calata e negli ultimi mesi anche i media, dopo la riapertura delle indagini, si stanno abbondantemente occupando del caso, facendo portare alla luce non pochi dettagli, molti dei quali fino ad ora non conosciuti.
L’ultimo dettaglio è stato rivelato nel corso di una puntata speciale di Ore 14, la trasmissione condotta da Milo Infante su Rai2, andata in onda ieri 29 giugno, in cui si sono ricostruite le ultime novità emerse dalle indagini condotte della procura di Marsala.
Secondo quanto detto in trasmissione, sarebbe spuntata una nuova testimonianza, la cui attendibilità è ancora da accertare, di una persona, la cui identità è per ora tenuta segreta, secondo cui, il giorno della scomparsa, Denise avrebbe alloggiato a Mazara del Vallo, proprio nell’hotel dove lavorava Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi, il papà biologico di Denise Pipitone. “Quel 1° settembre 2004 ho visto una bambina accanto a una persona, non dimenticherò mai i suoi occhi”, questa sarebbe una delle frasi pronunciate dal testimone e rese note dal programma. Inoltre, pare che il racconto del testimone sia molto particolareggiato, ma proprio questo aspetto fa sorgere dei dubbi. Dopo tanto tempo, come è possibile che certi dettagli siano così precisi?
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Nel corso della puntata, in cui è intervenuta anche Piera Maggio, la madre della piccola Denise, si è spiegato perchè la bambina porta il cognome “Pipitone”. Biologicamente Denise è figlia di Piero Pulizzi. Dice Piera Maggio: “Al momento del suo sequestro Denise portava il cognome Pipitone perché io ero sposata con Antonio Pipitone. Poi le ricerche sono state avviate ovunque con questo cognome e quando è emersa la paternità naturale di Denise, abbiamo fatto una scelta molto dura” e aggiunge “Piero ha pensato soprattutto al bene di Denise e anch’io. Non si è pensato di cambiare il cognome, soltanto per il bene di Denise. Erano state avviate tutte le ricerche con quel cognome, l’indagine stessa era stata avviata con quel cognome. Anche se il papà naturale avrebbe voluto darle il suo, significava stravolgere gli atti processuali e la ricerca nazionale e internazionale”.
Ha poi concluso “Anche Toni Pipitone è un papà, questo non glielo nega nessuno. Ha amato tanto Denise ed è stato amato tanto da Denise. Quello che vogliamo è un rispetto reciproco per il bene della ricerca di Denise. La sua ricerca è l’unico obiettivo“.
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