Caso Miccoli, parla l’avvocato: “È mortificato”

Il calciatore è stato condannato a tre anni e sei mesi

Fabrizio Miccoli, dalla serie A, dai campi del Palermo calcio fino al carcere. L’ex capitano dei rosanero è stato infatti condannato in via definitiva a scontare 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
A parlare, dalle pagine di “Gazzetta dello Sport”, il suo avvocato di Lecce Antonio Savoia: “Fabrizio è mortificato, disorientato, deluso. Ha scelto lui di costruirsi in Veneto (a Rovigo, ndr), un posto dove nessuno lo conosce”.

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 E poi: “Fabrizio ha bisogno di stare lontano da tutto e da tutti, anche da Lecce, la sua città. Non dalla famiglia, che andrà a trovarlo tutte le volte che sarà possibile. Rispetta la sentenza, ma non la condivide, non si sente responsabile dei fatti per cui è stato condannato. Lui ha sempre fatto del bene, anche a Palermo. Me lo ha ripetuto mentre eravamo in Cassazione: ama quella città, l’ha aiutata anche pochi mesi fa con una donazione importante per affrontare l’emergenza Covid”.
In questi giorni la Cassazione ha rigettato il ricorso di Miccoli e confermato la sentenza del gennaio 2020 della Corte di Appello di Palermo.

L’ex calciatore è colpevole di aver chiesto al boss Mauro Lauricella, di recuperare 12 mila euro dall’imprenditore Andrea Graffagnini, titolare della discoteca Paparazzi.

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