Caos Giochi Olimpici, l’Italia rischia di partecipare a Tokyo senza inno e bandiera

Il CIO è pronto a sanzionare l’Italia

Non si sa ancora o meglio non c’è la certezza assoluta che l‘Olimpiade di Tokyo 2020 si svolga dopo che è già stata rinviata una volta a causa della pandemia.

L’Italia ha però anche altre preoccupazioni da tenere a mente. Da settimane, inascoltato, il presidente del CONI, Giovanni Malagò lancia appelli a organi e istituzioni affinché venga modificata la riforma sullo Sport del 2019.

Il CIO (Comitato Olimpico internazionale) mercoledì 27 gennaio si riunirà e deciderà se sanzionare o meno l’Italia che ora rischia di partecipare ai Giochi Olimpici senza bandiera e inno e soltanto sotto il CIO.

La vicenda è abbastanza complessa e il nodo cruciale riguarda il fatto che il nostro comitato olimpico non è autonomo e dipende economicamente dal Governo cosa che va contro i principi della Carta Olimpica (articolo 27).

A gareggiare senza i propri colori sarà sicuramente la Russia, sanzionata per due anni a causa dello scandalo Doping del 2014, la Bielorussia i cui membri del CIO e il presidente Lukashenko sono stati esclusi dal comitato per intromissioni politiche e probabilmente l’Italia e l’Iraq.

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Fatale ai colori azzurri, l’eliminazione di Coni Servizi a favore di Sport e Salute S.p.A che oggi si chiede di eliminare e che gestisce gran parte dei fondi a disposizione del CONI.

 

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