Calcio, lo sfogo di Beppe Signori: “Ho pensato anche a gesti estremi”

Per il calciatore si è chiuso un capitolo doloroso della sua vita

Beppe Signori è stato nell’ombra in questi ultimi anni, coinvolto da una triste vicenda giudiziaria che l’ha travolto.

Dieci anni di indagini e finalmente in questi ultimi giorni è stato assolto dall’inchiesta e dalle accuse sul calcio scommesse perché il reato non sussisteva.

Ha inoltre ricevuto la grazia del Presidente della FIGC Gabriele Gravina cancellando la radiazione dalla Figc risalente al 2012.

La radiazione era arrivata a seguito del presunto coinvolgimento nella combine di due match Modena-Sassuolo e Modena-Siena, del 2011.

A “Corriere Dello Sport”, Signori, ha così raccontato il suo patimento e il suo stato d’animo.

“I danni che ha mi ha procurato questa storia. Cicatrici enormi. Due anni fa mi è partito un trombo dal polpaccio che ha bucato un polmone. Mi sono ritrovato al Sant’Orsola sdraiato, intubato, perché stavo per schiattare. Ovviamente al trombo hanno concorso diversi fattori, però l’inchiesta ha contribuito a debilitarmi, insomma l’ho somatizzata. Le troppe sigarette hanno fatto il resto. Così come mi piaceva scommettere, mi piaceva fumare”.

E poi: “2011. Non c’era niente. Non c’erano Mondiali, né Europei. Un nome abbastanza noto in Italia e nel mondo che non fosse tesserato, il mio. C’erano tutte le condizioni per trasformarmi da mente, finanziatore e scommettitore nella faccia da mostrare al pubblico. Carne da macello. Io ho acquisito le intercettazioni, il mio nome non esce mai…non ci sono”.

Non manca anche il racconto dell’arresto e la notizia su tutti i TG: “Ho avuto grandissimi momenti di sconforto, in particolare all’inizio. Non dico che ho pensato a gesti estremi…O meglio, ci ho pensato, ma non ho mai preso in considerazione l’idea di farla finita. C’erano i miei figli, mia moglie, gli amici più stretti che mi sono stati accanto, alcuni dei quali sono venuti a mancare, i miei familiari, mia sorella”.

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