Autosorveglianza sanitaria, cos’è e come si osserva nel caso in cui si entra in contatto con un positivo considerato contatto stretto
A partire da ieri, primo gennaio, sono entrate in vigore le nuove regole per le quarantene. La novità riguarda i vaccinati con tre dosi, che se entrati in contatto stretto con un positivo, asintomatici o sono guarite da non più di 4 mesi, possono uscire, ma devono sottoporsi all’autosorveglianza sanitaria.
L’autosorveglianza sanitaria è comunque regolamentata da chiare regole:
- bisogna indossare obbligatoriamente la mascherina Ffp2 per dieci giorni dall’ultima esposizione al positivo al Covid-19;
- effettuare un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno dopo l’ultimo contatto con il contagiato;
- il periodo di autosorveglianza dura cinque giorni.
Per i sintomatici, invece:
- dovranno effettuare il test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno dalla prima comparsa dei sintomi;
- i non vaccinati o vaccinati da oltre 4 mesi i giorni di quarantena sono di dieci per i primi e di cinque per i secondi.
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Cosa si intende per contatto stretto? Il Ministero della Salute specifica che si intende per contatto stretto:
- una persona che vive nella stessa casa di un caso Covid-19;
- una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 (per esempio una stretta di mano);
- una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso covid (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
- una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso covid, a distanza minore di due metri e di almeno 15 minuti.
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