Asintomatici, le Regioni chiedono lo stop ai tamponi. La situazione è insostenibile e sono soltati molti criteri come il tracciamento
I governatori delle Regioni hanno chiesto al Governo di interrompere i tamponi a chi è asintomatico. Le motivazioni della richiesta si basano su due motivazioni. La prima è il costo della spesa per le casse della Sanità regionale, il secondo riguarda il personale, che potrebbe essere impiegato per intensificare le vaccinazioni.
Inoltre, l’aumento della richiesta di tamponi sta mettendo in crisi gli hub dedicati e il tracciamento è andato in tilt. Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo, ha detto: “Ho chiesto ai ministri Gelmini e Speranza di poter smettere di fare tamponi a raffica sulle persone asintomatiche perché oggettivamente questo sistema non regge più in tutta Italia. Tutte le Regioni sono disperate. È impossibile fare un tracciamento quando i casi sono milioni e nel giro di una settimana andrebbe tracciata quasi tutta la popolazione”.
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E aggiunge: “Non si è in grado di sostenere questa mole di casi positivi e di tracciamento e fare contestualmente la campagna vaccinale, gli screening”.
Skytg24 riporta il parere del governatore del Molise, Donato Toma, il quale ha detto: “Stiamo facendo tanti tamponi ai negativi asintomatici e questo ci sottrae risorse. Il tampone andrebbe fatto secondo me al primo sintomo sospetto, su questo le Regioni sono compatte. È una raccomandazione che facciamo per non sovraccaricare un sistema già in fibrillazione. Basterebbe rispettare un’auto-sorveglianza precisa e consapevole”.
L’ultima decisione spetta alle autorità governative, che assicurano un confronto in tempi strettissimi con il Cts.
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