Braccio di ferro tra Presidi e Ministero della Salute sulla Dad. I presidi chiedono la didattica a distanza per superare il picco dei contagi
Un gruppo nutrito di Presidi ha scritto una lettera al Ministero della Salute, in cui si chiede la didattica a distanza per due settimane al rientro dalle vacanze natalizie. Lo scopo è quello di superare il picco dei contagi.
La lettera è firmata dai dirigenti da Nord a Sud, da Laura Biancato, dirigente scolastico ITET “Luigi Einaudi” di Bassano del Grappa (VI), e Alessandra Rucci, dirigente scolastico Liceo Scientifico “G. Galilei”, Ancona, fino a Elisa Colella, dirigente scolastico Liceo Ginnasio Statale “Mario Cutelli” (Catania) e Vincenzo Caico, dirigente scolastico ISIS “M. Buonarroti” (Monfalcone).
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”Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto. Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa”.
”A pochi giorni dall’inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all’escalation di assenze – si legge ancora nell’appello – Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale Ata. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza”.
Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa in una intervista al Corriere della Sera ha ribadito: ”L’obiettivo del governo è sempre stato, fin da subito, garantire la scuola in presenza. Il governo ha preso una decisione chiara: riprenderemo il 10 con le nuove regole che garantiranno maggiore sicurezza”. E sulle possibili discriminazioni tra vaccinati e non vaccinati, dice Costa: . ”Non si tratta di discriminazioni ma di situazioni diverse dovute alle vaccinazioni. La campagna vaccinale per la fascia 12-19 anni è già iniziata da tempo. Oltre il 70% è vaccinato. Con coerenza possiamo applicare regole diverse”.
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