Amatrice, crollo Hotel Roma: condannata l’unica persona rimasta in vita. Assolti, invece, gli imputati per il crollo della palazzina
Era la notte del 24 agosto 2016 quando una scossa di terremoto devasto i centri di Amatrice e Accumuli, provocando morte e distruzione. Da quei tragici eventi sono state svolte diverse inchieste e sono andati a processo molti imputati. In questi giorni, si stanno chiudendo molti dei processi, tra cui quello per il crollo dell’Hotel Roma di Amatrice, dove morirono sette persone.
La sentenza ha visto ala condanna a 5 anni e 6 mesi dell’unica persona rimasta in vita. Si tratta dell’84enne Ottaviano Boni, all’epoca dei fatti direttore dei lavori di ristrutturazione, unico imputato con l’accusa di omicidio e disastro colposo per il crollo dell’hotel Roma. Si tratta di una sentenza di primo grado di giudizio emessa dal tribunale di Rieti.
Leggi anche: COVID, ECCO LE SCELTE DEL GOVERNO MELONI SU RESTRIZIONI E VACCINI
Con lui erano imputati altri quattro soggetti, deceduti poi durante la fase istruttoria o nel corso degli anni. Non è solo questa la sentenza emessa, ma a far discutere è stata quella emessa dal Tribunale di Rieti in merito al crollo della Palazzina in cui morirono 7 persone. Sono stati tutti assolti dai reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo: l’ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, Ivo Carloni, Giovanni Conti, Maurizio Scacchi, Valerio Lucarelli e Gianfranco Salvatore.
Mario Cicchetti, avvocato di Pirozzi ha commentato: “È stata fatta finalmente giustizia dopo 4 anni e mezzo di un attento dibattimento, nel corso del quale sono stati sottoposti al tribunale di Rieti tutti gli strumenti per poter decidere conformemente alla verità e si è giunti ad una sentenza giusta. Per l’ex sindaco Pirozzi, che tanto ha dato alla sua comunità, è certamente una bella notizia”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.