Alessia Pifferi riprende a magiare. Ecco cosa le è stato concesso

Alessia Pifferi

Alessia Pifferi riprende a magiare. Ecco cosa le è stato concesso dopo la condanna all’ergastolo in primo grado

Alessia Pifferi aveva iniziato una sorta di sciopero della fame dopo la condanna all’ergastolo. La sua legale, l’avvocata Alessia Pontenani, aveva detto in proposito: «Sta malissimo, è distrutta. Non fa altro che piangere».

Secondo quanto riportato da Quarto Grado, Alessia Pifferi avrebbe fatto richiesta per un’ora di palestra al giorno. La richiesta sarebbe stata accolta da parte dell’istituto di pena, in seguito a ciò Pifferi avrebbe ripreso a nutrirsi per potersi sostenere nell’attività fisica.

Inoltre, la donna avrebbe ricevuto una recente visita psicologica che non avrebbe ravvisato in lei uno stato “anti conservativo” né “pentimento” per quanto avvenuto.

“Credo che Alessia non sia in grado di pensare a uno sciopero della fame, ma che si trovi in una situazione depressiva e reattiva di fronte a un processo per lei pesante sotto tutti i punti di vista”, ha dichiarato Alessandra Bramante, una delle psicologhe che segue la donna nella sua detenzione in carcere. “Con questo processo lei ha capito di essere sola al mondo e che quella bambina era forse l’unica persona che avrebbe potuto starle vicino”, conclude Bramante.

In un editoriale su Il Giornale, Vittorio Feltri in merito alla questione dello sciopero della fame, aveva detto: “Sono certo che la signora Pifferi, la quale è attualmente in sciopero della fame, non deperirà, dato che è in carne e in salute, né morirà di stenti, cose che invece – lo ricordiamo – sono accadute a Diana a causa di Pifferi stessa”.

E ancora: “Diana divorava brandelli di cuscino e del suo stesso pannolino sporco perché terribilmente affamata. Diana non aveva scelto il digiuno. Sua madre glielo aveva imposto. Quindi che questa medesima signora oggi deliberi per se stessa l’astinenza dal cibo, potendo in qualsiasi momento interromperla sua sponte, sinceramente non mi fa specie”.

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Poi aggiunge: “Nella sua visione distorta delle cose, ella si illude di salvarsi dalla galera facendo i capricci, di porre rimedio ai suoi delitti, di farsi perdonare, o di suscitare pena facendosi per questo assolvere dalla gente e dai giudici. Poi la staffilata del direttore editoriale de Il Giornale: “So che è orribile dirlo ma che Alessia Pifferi vada in branda a stomaco vuoto non frega un cavolo a nessuno. Come a lei non fregava che la figlia fosse nella culla, diventata la sua tomba, a stomaco brontolante per giorni e giorni”.

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