A “Facciamo finta che” i commenti per la bocciatura del Ddl Zan

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A “Facciamo finta che”, il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri, i commenti dei conduttori per la bocciatura del Ddl Zan 

Ieri sera la puntata di “Facciamo finta che”il programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri in onda su R101, si è aperta con il commento dei conduttori a ciò che è accaduto mercoledì nell’aula del Senato.

Queste le parole di Maurizio Costanzo: “Avevamo questo disegno di legge Zan che afferma che ognuno può amare chi gli pare e non deve essere insultato, bullizzato, svilito perché è una donna che ama una donna, un uomo che ama un uomo. Io l’ho sempre pensata così ancor prima del deputato Zan.

Siccome sono riusciti con i franchi tiratori – che se lo tirassero dove dico io – nel segreto dell’urna a far cadere questo disegno di legge, dovremo aspettare altri sei mesi per essere un po’ più civili

Caro Presidente Mattarella, nell’ultimo periodo della sua presidenza si renda conto di quanto incivile è questo Paese”.

Quando io nel 1982 ho cominciato il Costanzo Show la prima ospite era Eva Robin’s. Io spiegai com’era e cioè dalla cintola in su donna e dalla cintola in giù uomo e Paolo Villaggio che era ospite disse subito che era innamorato perdutamente di Eva Robin’s.
Umberto Bindi dichiarò da me la sua omosessualità piangendo, lo ricorderò finché campo.
Io finché continuerò a fare il Costanzo Show continuerò a dire queste cose, ed è proprio questo che mi ha portato un sacco di giovani che seguono il programma, che seguono la modernità”.

Sullo stesso argomento è intervenuto, nel corso della sua rubrica settimanale, Tommaso Zorzi.

Questo il suo commento: “Io sono rammaricato da due cose: la prima schifosa è la reazione al Senato, una reazione da vincita dello scudetto. Io mi vergogno. Applaudi quando la tua squadra fa gol, applaudi quando tuo figlio prende un bel voto a scuola, ma non applaudi quando sei in un’aula di Senato – pagato per essere lì con i soldi delle tasse – e soprattutto non lo fai a discapito di quelli che si sono sentiti mancare il terreno sotto i piedi.
In secondo luogo il fatto che uomini bianchi, eterosessuali, che si identificano nel loro genere, quindi non persone transessuali, con che coraggio, con che etica possono sindacare su temi che non li riguardano perché loro se non per un gioco politico, per un tira e molla di cui poi fanno sempre le spese i cittadini, possono scegliere cosa o meno è offensivo o discriminatorio, legato all’odio, quando è un problema che non li ha mai toccati?”.

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“Io ricordo mia nonna, classe 1930, titolo di studio quinta elementare, che appena ha capito come tirava con me mi ha sempre, senza dire una parola, sostenuto”.

“Quello schiaffo dell’esultazione è una cosa che non si potrà mai perdonare a tutti quelli che l’hanno fatta e a tutti quelli che non si sono nemmeno presentati perché Renzi è un altro che andrebbe preso e gli andrebbero fatte due domande fatte bene”.

“Nella tristezza di quello che è accaduto ieri io sono forte di un’esperienza che credo e spero cambierà un po’ l’immaginario collettivo per quelli che ancora avessero degli scrupoli e delle remore sul tema drag queen.

“Drag Race Italia” è un programma che normalizza completamente un mondo che esiste da ben prima che le persone che lo criticano fossero anche solo nate.

E’ la manifestazioni più pura e più onesta di un mondo che è quello delle drag queen che da sempre calca i palcoscenici, da sempre intrattiene, da sempre sta in prima linea per la lotta per i diritti di tutti e quindi è giusto che per una volta vengano rappresentate senza la macchietta, la caricatura, l’esasperazione.

In questo programma si si vivono emozioni anche di storie sofferte, viene raccontata l’umanità che tante volte viene accantonata per fare lo show o la battuta da osteria.
Quello che vi posso dire è che prima di andare in chiaro sarà su Discovery Plus e si sta parlando della seconda metà di novembre.
Domani uscirà il cast prima sui canali Social e poi ovunque, usciranno i volti delle ragazze che si contenderanno la corona. Domani si potrà iniziare a creare le prime preferenze così a pelle, come accade sempre quando parte un reality un talent”.

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