Marilyn Manson, spiccato un mandato d’arresto per un reato del 2019

Per Marilyn Manson è stato spiccato un mandato d’arresto per un reato commesso del 2019 durante un concerto. Il cantante rischia fino ad un anno di carcere

Il Dipartimento di polizia di Gilford nel New Hampshire ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Brian Warner meglio conosciuto come Marilyn Manson. I reati che gli sono imputati sono di aggressione nei confronti di un video reporter durante un concerto tenuto nell’agosto del 2019.

Il Dipartimento di Polizia ha pubblicato la notizia sul proprio profilo un lungo post in cui spiega la situazione:

“Il Dipartimento di Polizia di Gilford ha un mandato di cattura attivo per Brian Hugh Warner (noto anche come Marilyn Manson) per due capi di reato minore di classe A, semplice assalto derivante da un incidente del 2019 al Bank of New Hampshire Pavilion. I presunti assalti hanno coinvolto un videografo. Sig. Warner, il suo agente e il suo legale sono a conoscenza del mandato da un po’ di tempo e nessuno sforzo è stato fatto da lui per tornare nel New Hampshire per rispondere alle accuse in sospeso.

Il legale del cantante ha prontamente risposto dopo aver appreso la notizia, dichiarando che “Warner è a conoscenza da tempo del mandato di cattura pendente su di lui”, ma a quanto pare il cantante non avrebbe alcuna intenzione di andare nel New Hampshire e rispondere alle accuse. Howard King, l’avvocato di Warner ha detto: «Chiunque abbia assistito a un concerto di Marilyn Manson sa che il cantante ama provocare quand’è sul palco, specialmente di fronte a una videocamera». Poi ha aggiunto: «hanno deciso di perseguire questo reato minore dopo che un operatore video del locale in cui si teneva il concerto ha chiesto un risarcimento di oltre 35 mila dollari per una piccola quantità di saliva (uno sputo del cantante, ndr) che gli sarebbe finita sul braccio. Abbiamo chiesto prove dei danni provocati, ma non abbiamo ricevuto risposta. L’accusa è ridicola, ma continuiamo a collaborare con le autorità come abbiamo sempre fatto».