Alessia De Domenico, una storia di fede e speranza: la famiglia dona le cornee

Si spegne a soli 38 anni dopo un anno di coma, la famiglia sceglie di donare le cornee compiendo un atto di generosità che porta speranza a chi ne ha bisogno. La storia di Alessia e la sua tragica scomparsa sono oggi simbolo di coraggio, fede e altruismo
A soli 38 anni, Alessia De Domenico ha chiuso gli occhi dopo un lungo anno di lotta che ha segnato la sua vita e quella di chi le era accanto. Madre di due figli, avvocata di successo e moglie affettuosa, Alessia è stata un faro di energia e ottimismo per tutti coloro che l’hanno conosciuta. La sua vita, segnata da una tragedia improvvisa, ha preso una piega drammatica dopo il parto del suo secondo figlio, quando un evento fatale l’ha condotta in coma, segnando l’inizio di una battaglia silenziosa, ma colma di dignità e speranza.
Un anno di sofferenza
Il 31 maggio 2024, a soli tre giorni dal parto, Alessia è stata colpita da una grave complicazione che l’ha condotta in un lungo stato di coma. Un destino che ha scosso profondamente la comunità messinese, ma che non ha mai intaccato la forza della sua famiglia e degli amici, che hanno continuato a sostenerla con amore e speranza.
Alessia è stata ricoverata prima all’ospedale Papardo e successivamente al “Neurolesi”, dove ha combattuto contro una condizione che ha messo a dura prova la sua vita. Nonostante le difficoltà, la famiglia ha continuato a mantenere viva la speranza, combattendo una lotta silenziosa con affetto e presenza.
Un atto di generosità
Con la fine della sua battaglia, la famiglia di Alessia ha deciso di dare seguito alla sua generosità scegliendo di donare le cornee. Un gesto che non solo restituisce speranza a chi ne aveva bisogno, ma che onora la sua memoria. Le cornee di Alessia sono state donate all’ospedale “Piemonte-Irccs” di Messina, dove continueranno a portare luce a chi ne è privo, mantenendo viva la sua eredità di altruismo e amore verso gli altri.
L’eredità di Alessia
La storia di Alessia non si conclude con la sua morte, ma si trasforma in un’eredità di speranza e di vita che non svanisce. La generosità che l’ha sempre caratterizzata e che si riflette in questo ultimo gesto, diventa una testimonianza di come anche nei momenti di estrema difficoltà si possa lasciare un segno positivo e duraturo. La sua luce, anche se non fisicamente presente, continuerà a brillare negli occhi di chi, grazie a lei, avrà la possibilità di vedere. Un’eredità che parla di amore incondizionato, che supera ogni barriera e che ci ricorda l’importanza della vita e della speranza.