Il Premio Zavattini è il titolo dell’incontro pubblico che, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, si terrà giovedì 24 ottobre, alle 12, presso la Spazio Lazio Terra di Cinema della Regione Lazio, AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica (Viale Pietro de Coubertin 30, Roma).
La formazione, gli archivi e il cinema secondo il Premio Zavattini è il titolo dell’incontro pubblico che, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, si terrà giovedì 24 ottobre, alle 12, presso la Spazio Lazio Terra di Cinema della Regione Lazio, AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica (Viale Pietro de Coubertin 30, Roma).
L’appuntamento proporrà una riflessione a più voci sulla peculiare esperienza del Premio, che tiene insieme formazione e produzione, archivi e cinema, promuovendo la ricerca di uno sguardo personale attraverso il riuso creativo, libero, originale e sperimentale dei materiali filmici di repertorio. Il Premio Zavattini, infatti, sostiene la realizzazione di progetti di cortometraggi a base parziale o totale d’archivio, selezionati da una Giuria professionale, che vengono sviluppati attraverso un Workshop condotto da docenti e tutor di grande esperienza.
Ne parleranno Antonio Medici (direttore del Premio), Aurora Palandrani (coordinatrice del Premio), Matteo Angelici (project manager del Premio), Erika Manoni (montatrice e docente nell’ambito del Workshop), Giovanni Piperno (regista e tutor nell’ambito del Workshop), Gaia Siria Meloni (vincitrice della VII edizione del Premio).
Al termine dell’incontro sarà proiettato il cortometraggio /ma-tri-mò-nio/ di Gaia Siria Meloni, tra i vincitori del Premio Zavattini 2023. Selezionato, tra l’altro, dal FilmMaker Fest di Milano e dal Rome Indipendent Film Festival, dove si è aggiudicato una Menzione speciale, il film ha ottenuto anche il premio Paolo Gobetti per il miglior cortometraggio alla XXI edizione del concorso Filmare la storia. Nel suo cortometraggio, Gaia Siria Meloni ricompone i tasselli di un’indagine toccante e intima intorno alla femminilità, ricostruendo il vissuto di tre donne della sua stessa famiglia, attraverso immagini tratte da homemovies, un diario segreto dalle pagine strappate e un braccialetto appartenente ad una neonata. Un percorso che porta la regista ad avvicinarsi sempre di più alla propria identità, intimamente legata a quelle donne, essendo una delle tre.
L’iniziativa è realizzata grazie al supporto della Regione Lazio.