La talpa torna in tv? Parla l’autore storico Marco Salvati: “sono stato contattato”

La talpa torna in tv? L’autore storico Marco Salvati ne ha parlato a TvBlog: ecco cosa ha svelato sul reality 

Cosa sta succedendo dietro le quinte del reality La talpa? Tornerà in tv? A svelare dettagli sul programma è l’autore storico, Marco Salvati, che intervistato da Tvblog ha spiegato di essere stato contattato per svecchiare il format. Le sue parole:

“La rete ha deciso di ricomprare i diritti e io stesso sono stato chiamato. Non so che fine abbia fatto, sapevo che il compito era stato affidato alla Fascino. Mi spiace, è un programma maledetto che ha una fanbase fortissima ancora oggi”.

E ancora, Salvati ha chiarito:“Ne approfitto per chiarire una notizia che non è stata riportata con correttezza. I diritti di questo programma non li ha comprati la mia società di produzione ma Mediaset. Pier Silvio (Berlusconi, ndr) mi ha semplicemente chiamato chiedendomi di mettere giù delle idee per svecchiare il format. Siamo ancora a una fase embrionale del progetto”.

Si tratta di un format prezioso per Salvati, così come ha dichiarato: “La Talpa è un reality che considero molto mio. Sono il principale artefice della rivoluzione del format, sia nella versione di Rai2 che nelle due edizioni di Italia1. Fu un successo enorme, superavamo Canale5. Dava molto fastidio, ci accusarono di essere troppo hard, ma successivamente tanti programmi ci avrebbero superato a destra. Se uno rivedesse la prima puntata sentirebbe le mie urla in diretta. Credo di aver detto qualsiasi cosa. La Lear ci venne consigliata da Antonio Marano. La definirono la figura ideale. In realtà La Talpa era un programma difficile, pieno di regole, ci voleva una cura maniacale che Amanda non avrebbe mai potuto avere. La colpa non fu sua, semplicemente quello show non era nelle sue corde”.

E ha proseguito: “A fine serata ci dicemmo: ‘se vogliamo che la seconda puntata veda la luce, non possiamo continuare con la Lear’. Chiamammo in corsa Paola, che arrivò due giorni prima della diretta. Non la conoscevo, aveva imparato a memoria il regolamento, era preparatissima, fortissima, una macchina da guerra. Mi impressionò” – ha continuato l’autore – “Al suo esordio saltò improvvisamente un collegamento con l’inviato Guido Bagatta. Mandai tutti i filmati che avevo a disposizione e la avvertii: ‘questo è l’ultimo che ho, poi non so più che farti fare’. Miracolosamente il collegamento con Bagatta si ripristinò”.

 

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