Caso Cospito, trasferito a Opera per i problemi di salute, ma resta al 41Bis

Caso Cospito, trasferito a Opera per i problemi di salute, ma resta al 41Bis

Caso Cospito, trasferito a Opera l’anarchico per i problemi di salute dovuti allo sciopero della fame in atto da mesi, ma resta al 41Bis

Le condizioni di salute di Alfredo Cospito stanno peggiorando, a causa dello sciopero della fame che l’anarchico ha intrapreso contro il regime di carcere duro. Per questo motivo, si è reso necessario il trasferimento da Sassari, dove è detenuto, a Opera, un’altra struttura carceraria che si trova a Milano, ma dotata di un centro clinico attrezzato che far fronte ad eventuali emergenze mediche. Cospito viene visitato tre volte al giorno e durante l’ultima visita si è reso necessario l’avvalersi di una struttura clinica.

Il suo caso oggi sarà all’attenzione del consiglio dei Ministri, una seduta lampo, in cui la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello degli Esteri, Antonio Tajani, saranno «compatti» nel non lasciarsi «condizionare» dagli attacchi anarchici dei giorni scorsi.

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Il ministro Nordio ha il potere di intervenire sulla eventuale revoca del 41 bis ed è questo l’appello che arriva da più parti politiche. «La tutela della salute è la nostra priorità assoluta» fanno sapere dal ministero di grazia e giustizia. La posizione di Piantedosi resta la stessa: «Cospito è un personaggio di discreta pericolosità» e l’esecutivo ha ribadito «la volontà di non scendere a patti con chi usa violenza e minaccia come strumento di lotta politica».

Il Guardasigilli ha tempo fino al 12 febbraio per rispondere alla richiesta di revoca. Se la risposta non dovesse arrivare, la domanda deve ritenersi respinta. Anche il legale di Roberto Adinolfi, il dirigente dell’Ansaldo gambizzato da Cospito, ha chiesto che lo Stato si renda protagonista di un atto di clemenza: «Il 41 bis è un istituto da abolire».

In tanti sui social chiedono di revocare il 41Bis a Cospito, tra questi c’è anche Bobo Craxi che scrive: “Un cittadino italiano sta in carcere ed é chiaramente in pericolo di vita perché ha deciso di sopprimersi. Non è un pericolo per lo Stato. Il primo dovere dello Stato é salvare la vita dei cittadini quando essa é in pericolo. Non di incentivarlo”.

Fonte immagine: https://twitter.com/AntigoneOnlus/status/1620011579101310976/photo/1 https://twitter.com/CollotMarta/status/1620037892394594304/photo/1

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