Foggia, trenta arresti per abusi e violenze su pazienti psichiatrici. Le vittime hanno un’età compresa tra i 40 e i 60 anni
A partire dalle prime ore della scorsa notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia e del Gruppo Tutela della Salute di Napoli hanno eseguito una misura cautelare a carico di 30 persone. A loro sono imputati, tra gli altri, i reati di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale. Quindici persone – tra operatori sanitari, infermieri e ausiliari – sono state arrestate, mentre altrettante persone sono state raggiunte da varie misure cautelari, come l’obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento alle vittime.
La complessa ed articolata attività di indagine, denominata Operazione “New Life”, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, è stata sviluppata in particolare dai militari del Nucleo Investigativo di Foggia e del NAS del capoluogo ed è iniziata la scorsa estate.
Le investigazioni, consistite sia in indagini tradizionali che tecniche. Quest’ultime, indispensabili per l’accertamento dei fatti oggetto di contestazione, hanno consentito di scoprire numerosi episodi di violenze e abusi ai danni di 25 persone, tutte in condizioni di incapacità e/o di inferiorità fisica o psichica, di età compresa tra i 40 e i 60 anni, ricoverate presso una struttura sociosanitaria-riabilitativa della città.
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A seguito degli elementi raccolti dagli investigatori dell’Arma, la Procura della Repubblica di Foggia ha richiesto ed ottenuto dal GIP di Foggia le misure cautelari coercitive personali eseguite a carico degli indagati. Nei prossimi giorni gli indagati saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia.
Perquisiti su delega dell’A.G. di Foggia, oltre ai domicili dei 30 indagati, anche gli uffici ed i locali della struttura sanitaria oggetto di indagini.
Riferisce l’Arma: “In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate o comunque colpite dalle altre misure coercitive eseguite è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva”.
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