“Rudolf Nureyev GENIO RIBELLE”: lo speciale per i 30 anni senza il ballerino
In onda domanialle 21 su Sky TG24 e alle 23.10 su Sky Arte
Il più grande danzatore di tutti i tempi, Rudolf Nureyev, mito capace di avvicinare il balletto classico a tutti gli spettatori, viene celebrato nello speciale di Sky, “Rudolf Nureyev GENIO RIBELLE”.
Lo speciale per i 30 anni dalla scomparsa, per raccontare la storia di una delle personalità artistiche più affascinanti del Novecento.
Una vita straordinaria sin dalla nascita, avvenuta in un vagone del treno della transiberiana, “strada facendo” come gli piaceva raccontare, tra la povertà e gli stenti dell’infanzia in Unione Sovietica e proseguita in Europa.
Parigi è la città della svolta, quando nel 1961 decise di non far più ritorno in Russia e di restare in Occidente.
Una defezione in piena guerra fredda che viene ripercorsa nello speciale da Pierre Lacotte che lo aiutò in prima persona in quei drammatici momenti a sfuggire agli agenti del KGB e a chiedere asilo politico alla Francia.
“Non faceva politica, ma l’ha fatta comunque con la sua fuga in Francia” ricorda Luigi Pignotti, suo storico manager.
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Da lì Londra e poi il Teatro Alla Scala di Milano, una carriera incredibile che lo ha visto dominare i palcoscenici d’Europa e d’oltreoceano.
Nureyev si distinse non solo per le incredibili doti da ballerino.
Ma anche per aver rivoluzionato il mondo del balletto rivolgendo pari importanza ai ruoli maschili rileggendo le coreografie dei grandi classici del repertorio.
Un visionario che ha dedicato tutta la sua vita al balletto con un’attenzione maniacale al lavoro e una dedizione senza eguali, arrivando a fare 280 spettacoli l’anno.
Un artista raccontato attraverso le parole di chi ha avuto la grande fortuna e privilegio di essere accanto a lui.
Nello speciale le testimonianze di Sylvie Guillem che da Nureyev fu nominata étoile quando aveva solo 19 anni, la più giovane nella storia dell’Opéra di Parigi.
Poi Manuel Legris, direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala che Nureyev nominò étoile dell’Opéra di Parigi nel 1986.
Poi, Pierre Lacotte, coreografo e direttore artistico amico di Nureyev.
L’étoile Roberto Bolle che venne notato da Nureyev quando aveva solo 15 anni e Luigi Pignotti, manager e fisioterapista di Nureyev.
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