Manovra di Bilancio, in arrivo Bonus per i dipendenti pubblici, ma i Sindacati hanno contestato il contenuto della bozza
Al vaglio del governo ci sarebbe un bonus per i dipendenti pubblici. Si tratterebbe di un “emolumento accessorio” straordinario previsto per 3,2 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali. La misura sarà spalmata sulle 13 mensilità e prevede uno stanziamento di 16 miliardi.
La cifra verrebbe divisa fra Stato ed enti che si pagherebbero gli aumenti in autonomia. La norma è ancora allo studio, ma, secondo quanto riportato dal Sole24Ora, potrebbe essere “determinata in modo percentuale sullo stipendio”. Il bonus per ogni singola mensilità potrebbe aggirarsi intorno ad alcune decine di euro mensili.
Ci potrebbero essere, inoltre, differenze fra i vari gradi di enti pubblici, regionali e locali. Si legge su SkyTg24, che “all’interno della sanità e nelle università lo straordinario – analogo agli statali – verrebbe pagato dai bilanci degli enti stessi”.
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Le sigle sindacali non hanno mostrato apprezzamento per la manovra. In una nota a firma della segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, e dei segretari generali di Fp Cgil e Flc Cgil Serena Sorrentino e Francesco Sinopoli, viene detto: “Dalle prime bozze della legge di Bilancio ciò che emerge con chiarezza è l’assenza dello stanziamento di risorse per i rinnovi contrattuali del triennio 2022-2024 e la previsione di una ancora non quantificata indennità di vacanza contrattuale”.
Nella stessa nota si legge anche: “Riconoscere adeguamenti salariali ai dipendenti della sanità, dell’istruzione e degli enti locali, e dello Stato è un tema che il governo decide di non assumere”. “Questa scelta punta evidentemente – scrivono i tre dirigenti sindacali – da una parte a indebolire la funzione del contratto nazionale, dall’altra a penalizzare le lavoratrici ed i lavoratori del pubblico impiego che assisteranno all’erosione degli incrementi appena ottenuti con gli ultimi rinnovi contrattuali, avvenuti già quando i contratti erano scaduti”.
La nota si conclude: “Si prosegue nella pratica di procrastinare la tempistica dei rinnovi contrattuali negando nei fatti il diritto al contratto, diritto che il personale dovrebbe avere per tutelare e rafforzare il proprio potere d’acquisto. Nonostante le dichiarazioni del ministro Zangrillo, nonché gli impegni del ministro Valditara, quello che emerge con nettezza è che questa Manovra prevede alcune indennità specifiche per poche categorie di personale dei servizi pubblici, personale che però è complessivamente rimosso dall’agenda delle priorità del governo Meloni. Questa non è una scelta condivisibile né giusta, non rinunceremo al ccnl, siamo pronti alla mobilitazione”.
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