Caso Epstein, emergono nuovi retroscena che riguardano anche la Regina Elisabetta
Tiene ancora banco lo scandalo
Andrea di York, un tempo il figlio prediletto della compianta Regina Elisabetta II, ha perso qualsiasi ruolo e status quo dopo lo scandalo Epstein.
Da poco ha chiuso un accordo con Virginia Giuffrè, donna che aveva accusato Epstein di averla venduta al Principe.
Intanto del caso si è tornato a parlare dopo alcune dichiarazioni di un ex amante dell’ex moglie di Andrea, Sarah Ferguson.
John Bryan, uomo d’affari statunitense, in un intervista concessa al The Sun ha dichiarato come Epstein puntasse alla Sovrana Elisabetta. Il suo piano prevedeva estorsione e ricatto ai danni della Regina d’Inghilterra.
Leggi anche: Nessuna grazia per il Principe Andrea: il Re Carlo lo “fa fuori” dalla vita reale
L’uomo infatti aveva creato un “giro”, basato su prestazioni sessuali in cui coinvolgeva persone abbinati ricattandoli in cambio del silenzio.
Il vero piano di Epstein che puntava alla Regina Elisabetta
«Si pensava che fosse un mago delle tasse, ma era tutta una truffa. Credo che Andrea sia innocente. Se fosse stato davvero coinvolto nelle orge, come è stato affermato, allora Epstein lo avrebbe usato per corrompere la regina affinché pagasse milioni di dollari per proteggere la sua famiglia. Andrea non ha mai avuto soldi, li aveva sua madre. Credo davvero che Epstein le stesse dando la caccia, ma Andrea non gli ha mai dato le munizioni per farlo».
Stando ai fatti il Principe Andrea e Epstein si sarebbero visti solo tre volte fino a quando nel 2010 Andrea avrebbe troncato qualsiasi tipo di rapporto.
Peccato poi sia stato comunque travolto dallo scandalo con la denuncia di Virginia Giuffrè che poi non ha proseguito oltre accettando una cospicua somma di denaro.
Già quando la Regina Elisabetta era in vita la questione era emersa. Andrea è stato così lentamente arginato e messo in disparte.
A oggi non può più usare il titolo di Altezza Reale e non ha nemmeno ricevuto perdono o indulgenza dal fratello nonché nuovo Re, Carlo III.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.