Pensioni, proposta la Quota 41 e più flessibilità in uscita. Ecco le proposte della Uil anche sul futuro del reddito di cittadinanza
In una intervista a Fanpage.it, Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil ha parlato della proposta da inoltrare al nuovo Governo sulla riforma delle pensioni.
Il presidente di Confindustria Bonomi ha bocciato la possibilità dei prepensionamenti, ma Bombardieri ha risposto: “Sulle pensioni presenteremo al nuovo governo la richiesta di flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età, che tenga conto dei lavori usuranti e dei tantissimi incidenti mortali sul lavoro. Perché va ribadito che non tutti i lavori sono uguali”.
Poi aggiunge una nuova proposta, basata sugli anni contributivi a prescindere dall’età anagrafica: “Tra le nostre proposte c’era anche la richiesta di far andare in pensione chi aveva 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica, nei documenti unitari firmati da Cgil, Cisl e Uil e consegnati a partiti e governi”.
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Bombardieri risponde anche ad una domanda sul futuro del reddito di cittadinanza: “Noi continuiamo a difenderlo, ma non così com’è. Abbiamo sempre criticato il collegamento tra lo strumento e le politiche attive del lavoro. Nella rete sociale europea di welfare, però, il reddito di cittadinanza è uno strumento riconosciuto per aiutare chi resta indietro. Perciò bisogna mantenere assolutamente in piedi un sistema di reddito minimo. Deve esistere uno Stato sociale e quel sistema di welfare va mantenuto. Va però fatto un intervento profondo per collegare il mondo del lavoro alla formazione e riqualificazione professionale”.
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