Marco Mengoni a Vanity Fair racconta l’importanza delle sue radici, di come gli insegnamenti delle persone centrali della sua vita gli abbiano dato la forza di andare avanti e superare ogni paura
«Se penso a me intorno ai 20 anni, mi faccio molta tenerezza: mi affannavo a ritagliarmi giorni di invisibilità, uscire di casa mi spaventava, evitavo di indossare gli occhiali da sole per il timore che mi rendessero appariscente e attirassero lo sguardo e il giudizio degli altri. Oggi invece nel mio zaino c’è un libro che parla proprio di questo: che non si può piacere a tutti», continua l’artista che, alla passione per la musica, ha sempre coniugato quella per l’ambiente. 61 dischi di platino all’attivo, Mengoni è ambasciatore di una coscienza green che spera diventi virale: «Da tempo ormai il packaging dei miei cd è sostenibile, i tour sono a zero emissioni e ora persino waterequal. Nel privato, riutilizzo all’infinito le confezioni di plastica e scelgo rigorosamente la borraccia. E se nelle case degli amici scopro che la differenziata non è fatta a regola d’arte indago per smascherare chi è stato», sottolinea Mengoni, la cui coscienza ambientalista ha radici nell’infanzia: «Mio nonno mi portava a camminare nei dintorni di Ronciglione. Ho ancora nella testa la sua immagine quando mi sgridava perché buttavo a terra la gomma da masticare: “O la raccogli, o te la rimetto in bocca”», ricorda.
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All’urgenza della sostenibilità dedica l’editoriale il direttore Simone Marchetti, con una riflessione e un appello affinché tutti si segua un percorso di cambiamento non più rimandabile: «La sostenibilità ha a che fare con le persone. Di più: la sostenibilità non è solo un nuovo equilibrio da raggiungere tra noi e il nostro habitat, la Terra. È anche una questione di diritti umani, di cambiamento del lavoro come lo abbiamo concepito fino a oggi, di investimenti finanziari da parte dei fondi pubblici e privati. E, infine, di azioni, piccole o grandi poco importa, che ci aiutino a cambiare idee, pensieri e quindi abitudini e convinzioni. La sostenibilità è capire che non dobbiamo realizzare solo i nostri sogni ma che abbiamo la responsabilità di rendere possibili anche quelli della generazione che verrà. È comprendere che il profitto non è più solo identificabile col guadagno ma che va di pari passo col progresso. Ed è sforzarsi di compiere gesti mai compiuti prima e che ci faranno capire cosa fare da qui in poi».
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