Covid, scoperta in Gran Bretagna la variante XE. Ecco di cosa sappiamo e quale sarà la risposta dei vaccini
Nel Regno Unito è stata individuata una nuova variante di Omicron, denominata XE. Si tratta di un ceppo derivante dalla variante Omicron BA.1 e BA.2 1. I casi individuati sono oltre 600e secondo le prime osservazioni questa variante hanno registrato un tasso di crescita del 9,8%, superiore a quello di Omicron 2, secondo quanto riportato dal rapporto dell’Ukhsca.
Sulla sua pericolosità non ci sono dati certi: «Finora – ha dichiarato Susan Hopkins, consulente medico di riferimento dell’Ukhsca – non ci sono prove sufficienti per trarre conclusioni sulla trasmissibilità, sulla gravità o sull’efficacia del vaccino». Tuttavia, questa variante potrebbe essere più contagiosa del 10% rispetto a Omicron 2.
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Intanto, si continua a discutere sulla quarta dose di vaccino, che potrebbe essere superata dall’introduzione di vaccini bivalenti. A dirlo è Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, che in una intervista a Libero ha dichiarato: “A ottobre ci saranno, almeno si spera, i vaccini bivalenti. Pfizer che Moderna stanno mettendo a punto un vaccino che varrà sia per il coronavirus che per l’influenza. Occorre aspettare. E, soprattutto, procedere a passi comuni, almeno in Europa. Sarebbe un ottimo strumento”.
L’immunologo ha poi aggiunto: “I vaccini che abbiamo adesso sono stati tarati sul ceppo di Wuhan e non su Omicron. Per questo non sono molto efficaci sulle infezioni, malo sono, invece, sulla malattia grave. Chi ha fatto tre dosi è protetto fino al 92%, è un’ottima base di partenza. E dovrebbe valere anche per la variante Xe”. Su quest’ultima variante dice: “Dobbiamo osservarla meglio e serve del tempo”.
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