Il piccolo Mustafà fra qualche giorno inizierà le cure a Bologna. I genitori non smettono di ringraziare l’Italia per l’aiuto ricevuto
Il piccolo Mustafà e la sua famiglia siriana hanno terminato la quarantena a Siena e fra qualche giorno potranno raggiungere Bologna per iniziare le cure mediche, che potranno donare al piccolo e a suo padre un po’ di normalità.
In questi giorni, i genitori di Mustafà sono stati intervistati dal quotidiano Avvenire e la mamma Zaynab non ha mai smesso di ringraziare il nostro paese. Ha detto che son si dimenticheranno mai degli italiani perché dice “che ci state offrendo una possibilità di vita in pace. A noi interessa solo che Mustafà possa essere curato e che i bambini possano andare a scuola”.
Aggiunge poi una considerazione importante sull’amicizia tra persone di fede religiosa diversa: “Abbiamo amici cristiani specialmente in Libano, famiglie che conoscevamo da prima della guerra e che adoriamo. Accoglienza e solidarietà sono parole comuni alle nostre fedi, però nessun Paese arabo musulmano si è offerto di prestare le cure per Mustafa e per mio marito. Invece lo ha fatto un Paese cristiano e questo non lo dimenticheremo mai”.
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E sull’Islam dice: “L’Islam non è tenere il velo sulla testa, è misericordia e pietà, quella che noi stiamo trovando nella Chiesa e tra le persone qui in Italia”.
Il padre di Mustafà, riferendosi al famoso scatto del fotografo turco Mehmet Aslan, vincitore del Siena International Photo Awards, ha detto: “Quella foto ci ha cambiato la vita. Sono contento perché Mustafà avrà la cura”.
“Quando Aslan ci ha fatto la foto non sapevo di essere ripreso – ha detto Munzir -, stavo giocando con mio figlio ed è stato tutto molto naturale”. Poi aggiunge: “Sono molto contento perché c’è stato qualcuno che ha sentito la nostra voce e Mustafà avrà la cura e penserà per sempre al suo futuro. Ringrazio tutto il popolo italiano per aver accettato di dare le cure a Mustafà”.
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